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Torino – Juventus: il miglior Quagliarella di sempre che entra nella storia

Torino – Juventus 2-1 / Il bomber napoletano castiga l'ultima ex che mancava all'appello, segna una rete storica ed entra definitivamente nel cuore dei tifosi

Gianluca Sartori

"A 32 anni questa può essere la migliore stagione in carriera per Fabio Quagliarella, che ieri ha raggiunto 13 reti segnate per la terza volta in carriera, ma ha ancora sei partite per migliorare il suo score. Dal punto di vista delle emozioni vissute, però, probabilmente è già la più intensa di tutte.

"LE CONDIZIONI IDEALI - L'essere stato dato per finito troppo presto è probabilmente ciò che ha smosso il suo orgoglio. “Amo mettermi in discussione”, ha detto il giocatore di Castellammare nel post-derby. Che a Torino, come in un cerchio che si chiude, ha probabilmente trovato le condizioni ideali per esprimersi al meglio in questa parte finale della sua carriera: una squadra che gioca palla a terra, in cui lui riesce a essere importante sia in fase di manovra, lontano dall'area di rigore, che in fase di finalizzazione, quando occorre puntare la porta avversaria.

"FONDAMENTALE DALL'INIZIO ALLA FINE - Nella prima parte della stagione, quando il Torino faceva fatica anche a tirare in porta, è stato lui a “cantare e portare la croce”, caricandosi sulle spalle l'attacco granata agendo a più riprese da vero centravanti, ruolo che per lui è sempre stato non naturale. Quando la squadra ha iniziato a ingranare, complice anche l'arrivo di una prima punta di peso come Maxi Lopez, Quagliarella ha potuto tornare a fare quello che sa far meglio, la seconda punta con licenza di svariare. E si è confermato giocatore di grande qualità, in grado di affermarsi come secondo marcatore italiano oltrepassati i trent'anni, e bomber mortifero soprattutto contro le sue ex squadre: la Juventus era l'unica ex squadra che non aveva ancora “punito” in questa stagione. La rete di ieri, poi, basta e avanza per occupare per sempre un posto di rilievo nel cuore del pubblico granata, a prescindere dalla esultanza più o meno contenuta.

"“Se guardo indietro, non ho nessun rimpianto per la mia carriera. Sono soddisfatto di quello che ho fatto”, dice Quagliarella. Anche se forse quattro anni a ricoprire il ruolo di rincalzo nell'altra sponda di Torino, per un giocatore delle sue qualità, sono stati troppi. Ora però quella parentesi si è chiusa. Quagliarella, come e più dei suoi compagni, deve ora guardare al futuro. Pagine importanti di storia possono ancora essere scritte