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Torino, la svolta che non c’è: al ritorno è mancato l’atteso cambio di passo

La stagione / Per la prima volta dall'anno della salvezza dopo la promozione i punti della sconda parte non superano quelli dell'andata

Nikhil Jha

"A Natale, durante la pausa invernale, il Torino, reduce dalle sconfitte nel derby di Coppa Italia e contro l'Udinese in campionato era chiamato ad un netto riscatto, per riportarsi sui livelli che si erano potuti ammirare ad inizio dell'anno, quando impropriamente si nominava addirittura la zona Champions League. E le motivazioni per immaginare un Toro alla ribalta c'erano tutte.

"Prima in assoluto, la tendenza storica: il Torino di Ventura è sempre stato per propria natura abile a cambiare passo soprattutto nel girone di ritorno, regalando spesso ai propri tifosi rimonte esaltanti, al di là dell'effettiva riuscita nell'impresa. Ad eccezione dell'anno della ricomparsa in Serie A, infatti, i granata hanno sempre fatto registrare un incremento tra le prestazioni dell'andata e quelle del ritorno: a testimonianza che il Torino era una squadra che veniva fuori alla distanza, dopo che tutti i nuovi giocatori si fossero integrati al meglio nel sistema granata. Nell'anno della qualificazione in Europa League, furono 5 i punti guadagnati  rispetto al giro di boa, mentre l'anno successivo sarebbero stati addirittura 10, e sarebbero potuti essere ancora di più se, dopo il derby, la squadra non si fosse seduta, non credendo più di tanto in un nuovo obiettivo europeo.

"In questa stagione, invece, la scossa non è arrivata, e anzi i granata hanno vissuto il proprio momento peggiore proprio in piena Primavera, rivelandosi incapaci di reagire ad un momento di difficoltà e portando a casa piccoli punti contro Verona e Carpi, giusto per citare le delusioni più cocenti. Niente sveglia dunque, a fronte di un'andata ancorché positiva: certamente il punto da cui ripartire la prossima stagione.

STAGIONEP.TI ANDATAP.TI RITORNODIFFERENZA
2012-20132019-1
2013-20142631+5
2014-20152232+10
2015-20162322-1