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Torino, le tattiche di Miha: libertà degli esterni e gioco sul lato forte

Schemi / Le due ali, libere di muoversi, spesso si spostano sullo stesso lato del campo

Nikhil Jha

"È ormai uscito fuori il Torino di Mihajlovic, dopo alcune settimane di gestazione nelle quali alcuni segnali venivano mischiati alle inevitabili problematiche, legate alla necessità di formare i legami di una squadra nuova. Ad un terzo del campionato, però (sono infatti alle spalle ormai 12 giornate) il Torino ha avuto modo di mettere a punto i meccanismi e di farlo anche con la squadra al completo, il che ha permesso di avere sotto gli occhi in maniera esaustiva l'idea di Toro nella testa dell'allenatore serbo. E alcuni elementi sono emersi in maniera chiara.

"Tra questi emerge come le due ali granata godano di una certa libertà in fatto di posizionamento in campo Soprattutto per quanto riguarda Ljajic, il serbo è lasciato libero di svariare per il campo. Ciò vale anche per Iago Falque, pur se in maniera minore. Così, accade spesso che i due esterni si ritrovino dalla stessa parte del campo, andando a dialogare in fase di possesso tra di loro, con la mezzala corrispondente e anche con il terzino salito preventivamente per dare un contributo offensivo. L'idea di Mihajlovic è semplice: sfruttare la qualità delle proprie ali per addensare la difesa avversaria su una zona del campo e poi cercare di ribaltare velocemente il pallone dalla parte opposta, dove ci può essere l'inserimento della seconda mezzala nel cuore dell'area, o dell'altro terzino sulla fascia per liberare un cross che potrebbe sorprendere la difesa avversaria mal piazzata.

"Un concetto, quello del lato debole, mutuato dal basket, e che nel calcio trova comunque seguito. Ci sono alcuni punti cardine sul quale Mihajlovic non può prescindere per l'applicazione di questo schema: primo, poter contare sull'alta qualità palla al piede dei suoi esterni, che devono essere capaci di gestire il pallone in zone ad alta densità di avversari, e con una visione sufficiente di gioco per capire quando e come servire la mezzala accorrente, anche attraverso un passaggio intermedio a Belotti che può fungere da "ponte" per il ribaltamento di fronte. In secondo luogo, è necessario che il centrocampista possieda i giusti tempi di inserimento alle spalle della difesa avversaria. Una qualità che gli otto gol segnati tra Benassi e Baselli dimostrano essere propria della mediana granata. Il Toro studia gli avversari, e poi come colpirli. In questo, oltre ai gol, l'apporto della qualità di Ljajic e Iago Falque è fondamentale.