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Torino, l’eterno limbo di Zappacosta nelle gerarchie di Ventura

Focus on / Stagione altalenante: arma in più o giovane da "svezzare" , spetta al laterale chiarire il proprio ruolo nell'organico granata

Federico Bosio

"Il Torino è reduce dalla grande vittoria sull’Inter tra le mura di San Siro, un risultato che smuove finalmente la classifica e riporta serenità all’interno dell’ambiente che adesso auspica un percorso in risalita: i granata hanno avuto la forza e la determinazione di ribaltare l’iniziale vantaggio nerazzurro in virtù delle reti di Molinaro e Belotti. Proprio il primo centro è andato a coronare una prestazione sopra le linee da parte dell’esterno che, proposto ancora una volta da titolare da parte di Ventura, questa volta ha ripagato al meglio la decisione del tecnico; in tutto ciò, è arrivata ancora una panchina per Davide Zappacosta, talentuoso laterale che all’ombra della Mole non sta di certo vivendo la sua migliore stagione.

 Davide Zappacosta in percussione con la maglia del Torino

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"Acquistato in estate in coppia con Baselli, Zappacosta era reduce dalla stagione della consacrazione nel massimo campionato tra le fila dell’Atalanta e rappresentava un rinforzo di assoluta qualità per il Torino: il campionato non è tuttavia cominciato secondo le aspettative del laterale che si è visto chiuso da uno strepitoso Bruno Peres. Con un silenzioso e continuo lavoro tuttavia l’esterno sembrava essere riuscito a conquistare la fiducia di Ventura, che pur di schierarlo dal primo minuto per sfruttare la sua propensione offensiva sulla corsia per una serie di incontri ha dirottato proprio il brasiliano sull’out mancino schierando così una coppia di laterali decisamente pericolosa in fase di ripartenza.

 Davide Zappacosta, stagione di alti e bassi per l'esterno granata

"I risultati non sono però stati quelli sperati, e le prestazioni di Zappacosta si sono rivelate decisamente altalenanti: ad ottimi spunti il laterale alterna errori banali o imprecisioni nell’ultimo passaggio, a grandi partite succedono incontri scialbi ed opachi. Ecco che quindi nelle ultime sfide il tecnico ha preferito tornare all’impianto iniziale: Bruno Peres sulla destra, habitat naturale del brasiliano che su quella corsia ha dimostrato di saper fare la differenza, e sull’out di sinistra un mancino naturale; Gaston Silva nel Derby, Molinaro contro l’Inter. Per Zappacosta solamente panchina, per lo meno dal primo minuto: una condizione che (a prescindere dalle modifiche all’organico che potrebbero arrivare dal mercato) difficilmente il laterale vorrà ripetere anche nella prossima stagione: arma in più o giovane da “svezzare”, dovrà essere proprio l’esterno a dimostrare qual è il ruolo ricoperto in questo Torino. Il destino di Zappacosta è nelle proprie mani.