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Torino, il bivio di Ljajic: il dualismo con Falque nel 3-5-2 o il mercato

Adem Ljajic

Focus on / Il tecnico di San Vincenzo ha le idee chiare: adesso spetta a Ljajic dimostrare di credere ancora nella causa

Nicolò Muggianu

"A Bormio non c'è ancora, ma i tifosi lo cercano già. Dopo un Mondiale terminato ai gironi, per Adem Ljiajic è il momento di un po' di meritato riposo. Ancora una decina di giorni poi, salvo sorprese, tornerà a disposizione di Walter Mazzarri. Ad attenderlo ci sarà tanto duro lavoro, ma soprattutto una idea tattica già saldamente cementata nella testa di tutta la squadra: il 3-5-1-1. Questo il modulo su cui Mazzarri sta lavorando in maniera continuativa e meticolosa durante questo inizio di ritiro valtellinese. Proiettando lo sguardo al futuro, a questo punto, una domanda sorge spontanea: quale collocazione andrà a ricoprire Ljajic?

"DUALISMO - La sensazione è che la posizione che si sposerebbe al meglio con le caratteristiche del numero 10 granata sia quella di seconda punta. Una posizione che fin qui a Bormio è stata pressoché monopolizzata da Iago Falque, con risultati soddisfacenti. L'ex Genoa ha dimostrato di trovarsi perfettamente a suo agio alle spalle di Belotti, del resto il fatto che abbia in canna ottime giocate sia in fase di assistenza che in fase di realizzazione è ben noto. Non sarà facile dunque per Ljajic recuperare terreno sul compagno di squadra. Al momento c'è un solo posto disponibile per due papabili candidati: se Mazzarri non dovesse cambiare idea (tornando al 3-4-1-2 già visto lo scorso campionato) si aprirà un vero e proprio dualismo tra due dei giocatori più talentuosi presenti in rosa.

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"MERCATO - Sullo sfondo resta il calciomercato, ma sarà fondamentale la volontà del giocatore. Il mantra è sempre lo stesso, indicato e ribadito più volte da Walter Mazzarri e dalla dirigenza granata negli ultimi mesi: "Rimarrà soltanto chi è motivato, chi è disposto a dare il 110% per il Toro". Discorso valido per tutti e dunque anche per Adem Ljajic. Dopo un periodo di stallo e di incomprensioni nella primissima fase della gestione Mazzarri, il fantasista serbo è stato capace di prendere per mano la squadra dimostrando non solo grande qualità ma anche quella voglia e quella grinta che spesso gli era mancata nelle precedenti tappe della sua carriera. Un'evoluzione caratteriale innescata da Mazzarri, che lo ha pungolato a lungo facendolo crescere molto anche dal punto di vista della grinta. Ma d'altronde il calcio non è solo tecnica, è anche fatto di motivazioni, di voglia e sarà fondamentale che Ljajic dimostri con con i fatti di credere nel progetto del Torino. Perché, come ribadito dalla società, chi non dimostra di avere la voglia e l’entusiasmo giusto, sicuramente finirebbe sul mercato. Insomma: se l'intenzione di puntare sul 3-5-2 sarà confermata, delle due l'una: o Ljajic accetterà di doversi conquistare il posto partita dopo partita, con una concorrenza anche importante, oppure dovrà valutare di cambiare aria.