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Atalanta-Torino, mediana “leggera” in affanno: appunti per il futuro

Il centrocampo / Il trittico Baselli, Valdifiori, Benassi non reggono il confronti fisico contro pariruolo più "pesanti". E la gara di domenica è stata un'indicazione importante anche per le "rotazioni"...

Redazione Toro News

"A Bergamo, contro la Dea, il centrocampo del Torino si è trovato a soffrire in maniera evidente: i bergamaschi hanno buttato nella mischia la sorpresa ivoriana Kessié, il quale, nel finale di gara, ha colpito dritto al cuore la squadra di Mihajlovic, con un tiro dal dischetto terminato in rete. Al di là però della bravura degli avversari, qualche crepa nel reparto centrale c'è stata. E il gap tra i due reparti a confronto, è stato anche e soprattutto sul piano "fisico".

"La "leggerezza" del reperto mediano schierato da Mihajlovic a Bergamo (Valdifiori, Benassi e Baselli) ha fatto sì che il Toro soffrisse e non poco la fisicità di quello orobico, e in una partita di questo tipo è facile andare in affanno in interdizione e recupero palla con questo tipo di giocatori - più abili in partite di "controllo". Dal punto di vista degli episodi, ad andare particolarmente male è stata la coppia Benassi-Baselli, entrambi non troppo temerari e sottomessi dalla potenza fisica dei padroni di casa La mediana già vista contro il Bologna, a Bergamo è sembrata solo un lontano ricordo, non corrispondente alle reali qualità dei centrocampisti già descritti, i quali, nel corso della loro avventura granata, hanno già dato alla luce prove di forza degne di alti livelli.

"La pecca dell'infortunio di Valdifiori è stato un carico ulteriore alla pessima prestazione del reparto centrale. Ma la crepa più evidente - come detto - c'è stata soprattuto dal punto di vista fisico, qualità che, nella mediana del Torino, non abbonda di certo: il trittico schierato a Bergamo pesa infatti non più di 210 kili, e non può di certo reggere il confronto con i giocatori di Gasperini, tutti molto forti fisicamente e propensi ad uno stile di gioco la cui proprietà principale è la forza. Del resto Mihajlovic era abituato ad avere dei centrocampisti proprio con queste caratteristiche, soprattutto ai tempi di Sampdoria e Milan, quando i vari Duncan, Obiang e Kucka rompevano spesso il gioco a suon di inserimenti e fisico. Ciò non boccia affatto il tridente "titolare" granata, ma ci sarà tanto da lavorare, e - in ogni caso - le "alternative pesanti" Obi, Acquah e Vives si renderanno più che utili proprio in partite "simili" a quella dell'Atleti Azzurri d'Italia, permettendo di compensare quello stacco, così fondamentale per "riequilibrare" partita di affanno e corsa.