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Torino, Moretti si conferma inossidabile: l’addio al calcio può attendere

Focus / Chioccia per i giovani, esempio di professionalità e non solo: con Moretti in campo il Torino ha collezionato 7 clean sheet su 13 partite

Redazione ToroNews

Djidji infortunato, dentro Moretti. Ma come? Ancora lui? Nessun problema, perché per il difensore di origine romana, ma torinese di adozione, la carta d'identità non sembra essere un problema. 37 anni, 38 da compiere l'11 giugno, eppure le prestazioni non calano e i numeri parlano per lui. Titolare nelle ultime 4 partite e tutte finite senza subire gol, se si guarda l'intero arco della stagione attuale con Moretti in campo il Toro ha mantenuto inviolata la porta 7 volte su 13. Se il fisico non è prestante come in passato, ci pensa l'esperienza (356 partite in Serie A, e 135 il Liga). Eppure anche atleticamente sembra che per il numero 24 granata il tempo non passi mai.

MODELLO - Il motivo di questo suo stato di forma lo ha spiegato Mazzarri in conferenza stampa dopo il match con l'Atalanta: "Il suo segreto è che si allena sempre da Dio, fa una vita perfetta ed è un punto di riferimento per tutti i compagni. Un esempio. Chiaro che Djidji è più giovane e lui doveva essere la chioccia per impostare gli anni a venire, ma Djidji si è fatto male e io so che quando lo chiamo in causa Moretti risponde sempre presente". Anche Cairo ha sottolineato la sua importanza, invitando Millico a guardare a lui per imparare: "Prenda esempio da giocatori come lui". Ha detto il presidente granata al termine di Torino-Atalanta.

FUTURO - Esempio di professionalità, ma anche giocatore che ancora una volta ha dimostrato di essere più che utile alla causa. Verrebbe da chiedersi allora perché mai un tassello così importante dovrebbe smettere a fine stagione. Vero è che bisogna dare spazio ai giovani, ma un elemento come Moretti nello spogliatoio è fondamentale. Da anni si parla del suo possibile addio al calcio giocato, ma poi arriva puntualmente la sua riconferma e quest'anno potrebbe anche succedere nuovamente. Certo, c'è un futuro da costruire e ci sono anche i giovani difensori granata a cui guardare. Bonifazi, Djidji, Ferigra, Bremer e Lyanco: la lista è lunga e composta da ragazzi di talento. Se poi però quando entra in campo Moretti riesce a fornire prestazioni convincenti come quella di sabato scorso, allora viene da pensare che forse sarebbr meglio non perderlo. D'altronde lui stesso ha accettato il suo ruolo di insegnante e giocatore comprimario, senza una parola fuori luogo. E chissà che non possa continuare a farlo, magari per un altro anno ancora. Poi si vedrà.

Roberto Ugliono