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Nkoulou: “Il Torino non è solo una squadra di calcio, è la mia famiglia”

Le parole / Il difensore camerunese a La Gazzetta dello Sport: "Mazzarri? Va oltre il momento, ascolta davvero tutti"

Redazione Toro News

Ragazzo serio e schivo alle attenzioni delle telecamere. Sempre concentrato, sul campo e fuori. Nikolas Nkoulou è arrivato al Torino in punta di piedi ma, con grande personalità e qualità, è riuscito in un solo anno a conquistare il cuore dei suoi nuovi tifosi. Un fisiologico periodo di adattamento dopo l'arrivo dalla Francia, ma l'impatto con l'Italia è stato ottimo: “Arrivare dall’estero in Italia non è mai facile, devi fare un sacco di sforzi per adattarti. Quando mi ha cercato il Toro sono stato subito felice di arrivare qui. Sono contento che gli sforzi siano stati ripagati".

LE PAROLE - Esordisce così il difensore camerunese in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Il rapporto con Mazzarri è ottimo e, anche secondo Nkoulou, sotto la sua guida il Torino potrà crescere: “Cosa mi piace di lui? Va oltre il momento del calcio. Ascolta davvero tutti. Se si creano confidenza e intesa, il rendimento migliora". L’allenatore di San Vincenzo, per altro, gli ha cucito su misura un nuovo ruolo da regista difensivo e il camerunese sembra trovarcisi molto bene: “Nuovo ruolo? Lo avevo già applicato con Bielsa al Marsiglia, ma qui posso impararlo meglio. Mi piace molto: devi avere un’altra visione di gioco". E gli obiettivi? Ancora presto per porseli. Ma il Torino è e resta la sua casa: "È troppo presto per porsi obiettivi. Stiamo crescendo tanto, questo sì. Ma poi io considero il Toro una grande famiglia".

NAZIONALE - Tra le tante domande anche un accenno alla Nazionale, "abbandonata" da Nkoulou dopo la vittoria della Coppa d'Africa del 2017. Il difensore del Torino però, al momento, non sembra avere ripensamenti: "Per ora non ho cambiato idea sul mio rifiuto alla Nazionale. Ma amo il mio paese". Infine un riferimento all'esistenza del razzismo in Italia, una piaga da estirpare, a partire dai campi da calcio: “Razzismo? Purtroppo sì, esiste qui ed è un peccato che nel 2018 se ne parli e discuta ancora. Noi di colore ci consideriamo fratelli con tutti. Per qualcuno, purtroppo non è così".