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Torino, non è ancora il miglior Meité: adesso serve una scossa

Focus on / Il francese delude contro il Frosinone: enormi potenzialità, ma evidenti limiti caratteriali

Nicolò Muggianu

Avrebbe le potenzialità per essere uno dei centrocampisti più forti del panorama calcistico nostrano, eppure Meité fatica a sbocciare definitivamente. I tifosi del Torino hanno ancora ben impresse nella memoria le giocate e i gol di inizio stagione. A partire dalla prestazione registrata (da pressoché semi-sconosciuto ai più) contro la Roma, fino alle reti valse 2 punti contro Inter e Udinese. Poi il calo, passando per la squalifica e le panchine per scelta tecnica. Verrebbe da chiedersi: "Cosa è successo al gigante francese?"

MEDIANO - Doti fisiche che pochi altri colleghi possono vantare, doti tecniche da potenziale crack ma una collocazione tattica ancora poco chiara e qualche limite caratteriale che fino a questo momento ne ha compromesso la maturazione. Partito inizialmente da mediano nel 3-5-2 disegnato da Mazzarri, l'ex Monaco ha subito un'evidente involuzione nella fase centrale della stagione. I mezzi ci sono, questo è indubbio, ma manca ancora qualcosa a livello mentale per diventare definitivamente un pilastro del Torino.

TREQUARTISTA - Limiti emersi anche nell'ultimo match contro il Frosinone. Anche nella posizione di incursore alle spalle di Belotti e Zaza, il centrocampista classe 1994 ha faticato. A nulla è servito il personalissimo "talismano" della terza divisa verde (Meité in gol contro l'Udinese il 16 settembre scorso, nell'unico altro precedente con la terza casacca): prestazione deludente e sostituzione al 54' che è la naturale conseguenza di un primo tempo sotto tono. L'epilogo poi è noto: entra Iago Falque e il Torino riesce a ribaltare la partita. Un unico rimpianto in un week end positivo: l'ennesima prestazione al di sotto delle aspettative dell'ex Monaco. Ora servirà fare di più: il campionato entra nel vivo e Lukic scalpita. Un Meité così potrebbe non bastare più.