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Torino, ora è chiaro: tutti importanti, nessuno indispensabile

La rosa / L'addio di Amauri sancisce la fine degli esuberi: ora ciascuno è chiamato a dare il suo contributo

Nikhil Jha

"In principio furono Prcic e Pryyma. In ultimo fu Amauri. Ecco che in meno di un mese il Torino si è liberato degli elementi meno utilizzati - definitivamente per quanto riguarda il brasiliano, temporaneamente per gli altri due. Non sono addii che movimentano la situazione della rosa granata, anzi, ma danno una chiara indicazione della direzione che il club di via dell'Arcivescovado sta intraprendendo. Una rosa snella, senza pesi di sorta, un gruppo unico che si muova con unità d'intenti.

Sanjin Prcic qui con la maglia del Torino

"Bando ai corpi estranei: ciò non significa che i partenti siano stati visti come nemici interni da epurare, ma la loro posizione, ormai chiaramente definita all'interno delle gerarchie, non dava adito a dubbi di sorta: in questo momento chiunque sia al Torino deve dare il suo contributo. Oltre ai portieri infatti, e alle mezzali (cinque per due posti), ogni ruolo del 3-5-2 è rigidamente coperto da una coppia titolare-riserva più o meno fluida - ampia la differenza tra Moretti e Gaston Silva rispetto a quella tra Bruno Peres e Zappacosta - ma costante, chiamata a tenersi pronta in ogni momento e conscia del proprio ruolo. Nessun dubbio, nessuno che si possa defilare o tirare indietro: il Toro in questo momento sono tutti i giocatori in rosa.

"Chiunque potrebbe partire titolare in ogni partita. Certo, Ventura e staff dovranno fare gli scongiuri che l'infermeria non si riempia come durante il girone d'andata: questo rischierebbe di mettere in crisi una rotazione così sottile che rischia di spezzarsi da un momento all'altro. Un espulsione o un acciacco di troppo ed ecco che l'emergenza è alle porte. Per resistere, i granata dovranno essere bravi e - in parte - anche fortunati. Dal primo all'ultimo: perché da oggi, al Toro, tutti sono importanti, ma nessuno è indispensabile.