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Torino, parla Fossati: “Viola sorprendenti. Baselli? Mezz’ala alla vecchia maniera”

Esclusiva TN / Lo storico terzino granata: "Belotti può diventare un grandissimo. La voglia di stupire dovrà fare la differenza"

Lorenzo Bonansea

"Per presentare Torino-Fiorentina, abbiamo raggiunto in esclusiva Natalino Fossati, storico  giocatore granata dal 1964 al 1974.

"Ciao Natalino, domenica c’è Torino-Fiorentina. I viola sono sicuramente una delle squadre più in forma al momento.

"Certamente si. Chiaramente la Fiorentina nessuno si aspettava che dopo Montella potesse giocare in questo modo. E’ una sorpresa anche per i fiorentini, sta facendo un bel gioco. Questa squadra ha fatto un risultato molto importante contro il Milan, e occorrerà fare attenzione: dobbiamo giocare una partita molto accorta soprattutto in difesa, ma il nostro trio è molto valido e preparato.

"C’è un giocatore che ruberesti alla Fiorentina? 

"Borja Valero, senza dubbio. Al Toro farebbe faville, un regista vero, un giocatore che gioca con il “libro in mano”. A Firenze, però, lo amano tanto e non vogliono che vada via: farebbe la fortuna di tantissime squadre di medio-alto livello.

"Un regista quindi… Un prospetto che il Toro non conosce da un po’ di tempo. 

"Io dico che Ventura non ha mai chiesto un regista solamente perché sa quanto sia difficile trovarlo: non ne vedo molti in giro. Guarda la Juventus: anche loro senza Pirlo faticano, e non mi pare abbiano preso qualcuno che possa compensare il suo addio.

"Parliamo di mercato: qual è la tua opinione sugli arrivi granata? Chi è che costituisce il vero colpaccio a tuo avviso?

"Sono contentissimo di quanto fatto in sede mercatara: non abbiamo preso giocatori anziani, ma di grande grandissima prospettiva, e per giunta italiani, cosa che ci rende onore. Possiamo crescere e ci sono i presupposti perché sia così. Il colpaccio? Baselli, senza dubbio. Una mezz’ala simile a quelle dei miei tempi, che si sa adattare benissimo in questo calcio attuale: sa aspettare e ripartire, è completo. L’avrei visto bene anche nel mio Toro.

"Da ex terzino sinistro quale sei, poi, non ti sarà sfuggita la grande prova di Avelar contro il Frosinone.

"Mi piace tantissimo, sa fare benissimo le diagonali, ma non è ancora perfetto nel marcare. E’ l’unico difetto che ha. Se può essere il nuovo crossatore del Toro? Si, sicuramente. Con il Frosinone ha già dato segnali importanti in questo senso. Per gli allenatori questo tipo di giocatori mancini sono una manna, e lo so per esperienza. I difensori avversari, infatti, hanno difficoltà a gestire i palloni che arrivano dalla parte sinistra:  i cross proveniente da quella parte sono molto più pericolosi, sopratutto se arrivano dal fondo. Chi difese rimane disorientato da questo tipo di traversoni, soprattutto i centrali di piede destro. Sembra una banalità, ma ti assicuro che non lo è.

"Parliamo di Belotti, invece: è il giocatore giusto per l’attacco del Toro?

"E’ un giocatore di qualità, i discorsi però lasciano il tempo che trovano. Deve ancora dimostrare tanto, e per farlo deve giocare. Ha ottime caratteristiche. Un paragone? Come ho già letto in giro, sicuramente è molto simile a Graziani più che ad Immobile, ha la cattiveria giusta. Quando Graziani arrivò al Toro non si pensava fosse quello che poi è diventato: era un tipo un po’ particolare, ma poi - appena entrato nel giro - non ce n’è stato più per nessuno. Belotti può fare lo stesso percorso.

"Quest’anno il Toro si troverà impegnato in due competizioni. E’ giusto dare nuova importanza a questa Coppa Italia?

"Sarebbe davvero ora di puntare sulla coppa nazionale. Ai tempi nostri non andavamo mai fuori, ci si faceva attenzione. E anche adesso dovrebbe essere così: chi la vince è in Europa League, e non è poco. Più hai obbiettivi specifici meglio è, poi il pubblico deve dare una grande mano: ci vuole continuità nei risultati per fomentare l’interesse del pubblico. E’ fondamentale.

"Già il pubblico: la Maratona ha sempre dato una grossa mano ai giocatori in campo. L’importante, però, è non esaltarsi troppo…

"Il calcio insegna che meno ti esalti più fai. L’anno che noi siamo arrivati secondi (71/72), ci credevamo un sacco ma pochi credevano, al di fuori dell'ambiente: eravamo umili, una squadra giovane, un po’ come questo Toro, la giusta miscela tra vecchio e nuovo, ma sempre con i piedi per terra. Ad esaltarti deve essere solo il pubblico: non bisogna fomentarsi troppo da soli, perché poi si cade… E’ la voglia di stupire che farà sempre la differenza.

"E la voglia a questo Toro sicuramente non manca. Grazie Natalino, alla prossima.

"Grazie a voi, un saluto a tutti.