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Torino-Pro Vercelli 4-1: Peres e Boyè, le ciliegine sulla torta

Finale al Grande Torino / I granata passano il turno sciorinando buon calcio: e ora testa al Milan

Gianluca Sartori

Dopo il primo tempo chiuso sul 2-0con buona facilità, il Torino non è sazio e inizia il secondo tempo con l'intento di cercare ancora la via del gol. E' il quinto minuto quando il Grande Torino vien giù: serpentina di Ljajic che mette una palla al bacio per Martinez. Il tiro del venezuelano è piazzato bene ma trova una grande risposta di Zaccagno; la palla è però raccolta da Peres, che non ci pensa su due volte e spara di destro all'incrocio. "Bruno, Bruno" canta lo stadio, che vuole il brasiliano ancora a lungo.

Il tris trovato con tanto agio fa sì che la concentrazione dei granata cali per un istante: ne approfitta La Mantia, che con una bella girata in area buca Padelli per la gioia dei tifosi vercellesi nel settore ospiti. La Pro Vercelli prova a sfruttare l'inerzia ma senza molto successo, perchè i granata riprendono in fretta in mano la conduzione delle operazioni.

Per i granata non c'è più bisogno di forzare i ritmi, ma di mantenere alta la concentrazione sì: la Pro Vercelli è largamente inferiore ma dimostra di avere già assorbito il carattere del proprio allenatore, cercando di infilarsi in area al minimo spiraglio. Tuttavia, tanta è la differenza qualitativa che i granata non rischiano mai veramente di subire la seconda rete. Tanti applausi per tutti, anche per gli ex granata Morra ed Ebagua; standing ovation per Ljajic quando al minuto 86 viene sostituito da Aramu.

Di lì a poco è Lucas Boye a prendersi la scena: entrato al 30', l'argentino si inventa una prodezza volante da fuori area: stop di petto e siluro di sinistro all'incrocio dei pali. Un gol che fa sognare i tifosi e tutto il Torino, che ora si proietta all'esordio in campionato contro il Milan.

Prima del fischio finale, c'è spazio per il saluto finale dello stadio a Moreno Longo, che ringrazia un po' commosso. Dopo quattro minuti di recupero, Celi può sancire la fine delle ostilità: buona la prima al Grande Torino per Mihajlovic e i suoi.