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Torino, Quagliarella voto 5: partenza sprint, poi il crollo

Il Pagellone di Natale di TN / L'anno scorso fu il trascinatore dei granata, in questa stagione il suo mancato apporto si sente, eccome

Nikhil Jha

"L'astinenza da gol è una strana malattia. Inizialmente viene diagnosticata come passaggio a vuoto, si dilata piano piano, e più passa il tempo più essa si fa opprimente e onnipresente. La ricerca della rete, l'unica medicina, è proprio ciò che la alimenta, e il solo medico che può frenarla è il malato stesso, l'attaccante. Tale è la situazione di Fabio Quagliarella, che, dopo un anno ad altissimi livelli durante la stagione passata, nella seconda parte del 2015 ha deluso le aspettative, soprattutto a partire da ottobre in avanti.

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"Tutto sommato, la stagione di Quagliarella era partita nel migliore dei modi: con le reti contro Frosinone e Fiorentina e la doppietta inflitta alla Samp, lui e il Torino volavano: i granata veleggiavano a 10 punti in classifica - piena zona Champions, per intenderci - e la punta di Castellammare di Stabia, già a quota quattro reti, pregustava - anche a livello personale - un'annata ancora migliore di quella precedente, che già aveva regalato parecchie soddisfazioni. Poi, ecco che si sono manifestati i primi sintomi della malattia, e così, partita dopo partita, il nome di Quagliarella non compariva più tra i marcatori, nonostante le numerose presenza in stagione: Ventura, infatti, ha sempre considerato al punta, nelle sue gerarchie, come titolare inamovibile, concedendogli spazio dal primo minuto in ben 15 delle 16 partite giocate dal Torino in campionato. Ha saltato solo la sfida interna con il Genoa e non sarebbe partito titolare in quella contro il Sassuolo: le formazioni ufficiali avevano sentenziato la presenza del tandem Maxi Lopez-Belotti, prima del rinvio per nebbia.

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"Impossibile non notare, inoltre, che da quando Quagliarella ha smesso di segnare le prestazioni del Torino sono calate, anche perché  è venuto a mancare l'apporto di tutto l'attacco: le alternative non hanno dato le giuste garanzie, e Ventura si è sempre trovato costretto a concedere le chiavi dell'attacco all'ex Napoli, anche nei momenti di maggiore appannamento. Ora non si può far altro che sperare che il riposo abbia giovato e che la terribile malattia possa finalmente essere estirpata già contro gli stessi azzurri. Terapia d'urto, certo, ma è quello che ci vuole.