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Torino, quando Immobile divenne San Ciro

Focus on / Due anni fa il bel gol contro i rossoneri alla Scala del calcio. Il napoletano è carico: il Milan si avvicina

Raffaele Lima

""Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", potrebbe essere questa la frase che meglio descrive il ritorno di Ciro Immobile al Toro. Ciro è un attaccante classe 90', il quale esplode in un'età abbastanza giovane. Vedremo una delle migliori versioni del napoletano a Pescara, quando nel 2012 trascina i biancazzurri alla promozione a suon di gol.  Gli occhi di tutto il palcoscenico calcistico vengono puntati su di lui, diventando una vera e propria star. Ma proprio nel più bello Ciro si inceppa. Nel luglio del 2012 viene ceduto al Genoa dove vivrà una stagione in chiaro scuro. L'exploit lo raggiungerà la stagione seguente, quando passerà al Toro, alla prima esperienza con i granata sigla ben 22 reti, diventando il capocannoniere della A.

"Ciro oggi è un giocatore completamente diverso da quello che abbiamo visto nella prima esperienza torinese. Se nel 2013 era un punto di riferimento dell'attacco granata, oggi è più un uomo squadra che preferisce metterla in mezzo piuttosto che tirare in porta, e Belotti lo sa benissimo. Una vera e propria trasformazione quella dell'attaccante di Torre Annunziata, il quale ha preferito mettere da parte il suo ego per essere d'ausilio all'intera rosa. Ciro ha completamente stravolto la stagione in corso dei granata. Durante un periodo abbastanza cupo per il club, Immobile ha portato una nuova ondata d'aria fresca, riportando di conseguenza ai tifosi l'entusiasmo d'inizio stagione.

"Il ventiseienne arriverà abbastanza carico alla sfida di San Siro. Egli è reduce da tre gol in questa seconda parte di stagione e chissà se arriverà anche il quarto proprio nello stadio in cui ha siglato, nel febbraio del 2014, una delle sue reti più belle. Proprio quell' 1 febbraio, a San Siro, Ciro si aggiudica il soprannome di San Ciro, grazie ad un splendido gol al 17' del primo tempo, rete che Bonera ancora fatica a dimenticare. Immobile aspetta San Siro, San Siro aspetta Immobile: cambiare nome alla Scala del calcio, per un'altra sera, si può.