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Torino, quanta fatica contro chi si deve salvare: e verso il Cagliari…

Parma-Torino, Mazzarri e Berenguer a colloquio

L'analisi / Chi lotta per la salvezza spesso si focalizza sulla fase difensiva e diventa difficile per tutti affrontare queste squadre, ma i granata patiscono più del dovuto questi scontri

Roberto Ugliono

Bella figura contro le grandi, punti in serie ottenuti contro le dirette concorrenti, ma quanta fatica contro le squadre meno attrezzate. Il Torino da quando è iniziata la stagione ha affrontate forse anche troppe difficoltà contro le cosiddette squadre di seconda fascia, comprese quelle che lottano tuttora per la salvezza. L'unica vittoria comoda è stata quella con l'Empoli all'Olimpico Grande Torino, lo scorso 26 dicembre. In tutti gli altri casi le vittorie, quando sono arrivate, sono sempre state ottenute con fatica. Un dato che va approfondito, considerando che il prossimo impegno che attende il Torino è quello in casa contro il Cagliari.

STILE DI GIOCO - D'altronde chi deve giocare per salvarsi da sempre si focalizza prima di tutto sulla fase difensiva, affidandosi al concetto del "prima non prenderle" e al contropiede. Uno stile di gioco che fa sudare anche chi lotta per ben altri obiettivi, ma i granata di fatica ne fanno anche sin troppa. Se contro Atalanta e Samp sono arrivati ottimi risultati, è anche merito della tipologia di gioco delle due compagini, che sin dall'inizio sono propositive e quindi lasciano qualche spazio in più per la manovra avversaria. Chi invece si trova nella parte destra della classifica di spazi ne lascia ben pochi e in queste partite diventano fondamentali i giocatori di fantasia.

IL DATO - Contro le squadre attualmente nella parte destra della classifica, il Torino ha ottenuto diverse vittorie (otto). Ma ripensando all'andamento delle partite, i tre punti sono arrivati sempre sudando le cosiddette sette camicie, in rimonta (Genoa e Frosinone), in extremis (Chievo all'andata e al ritorno) o in generale con grande sofferenza (Udinese). Poi tanti pareggi (sei) e due sconfitte, incidenti di percorso tutto sommato accettabili (con Bologna e Parma). Lo scenario che si delinea è quello di un Toro che spesso ottiene i risultati più con il carattere che con il gioco e i gol: vuoi per una fase offensiva a cui manca un po' di potenza di fuoco, vuoi per la difficoltà nel concretizzare ciò che si produce.

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SOLUZIONI - Il Torino dovrebbe provare quanto meno a velocizzare la manovra il più possibile alla ricerca del giusto varco per punire degli avversari. Se non si dovesse riuscire ad aumentare il ritmo del giropalla, allora diventa di vitale importanza il cinismo sotto porta. Nell'ultimo match, forse per poca lucidità, come ha sottolineato Mazzarri (QUI le sue parole), è proprio mancata la giusta freddezza, perché le occasioni di Berenguer e Parigini su tutte andavano sfruttate decisamente meglio, a maggior ragione quando si affronta una squadra che di occasioni ne lascia poche. Per andare in Europa, quindi, servirà invertire la marcia in queste ultime partite contro Cagliari, Genoa ed Empoli, così da evitare eventuali brutte sorprese.