Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

toro

Torino, rifinitura decisiva per Falque: ma un turno di riposo sarebbe meritato

Focus On / Lo spagnolo è stanco ed acciaccato, ma l'importanza della partita di Bergamo va considerata

Gianluca Sartori

"Le ha giocate tutte, Iago Falque Silva. Trentatrè partite di campionato sono alle spalle, trentatrè sono anche le presenze in Serie A dell'ala spagnola, assoluto punto di riferimento del Torino di questi giorni. Sempre messe a segno tra gli undici titolari, peraltro, eccezion fatta per una sola partita, il match del girone di andata contro il Milan a San Siro, in cui comunque giocò gli ultimi venti minuti. Per completezza, sia aggiungano anche le tre partite su quattro giocate in Coppa Italia. Solo nell'ottavo di finale contro la Roma, nell'ottica di un ampio turnover, Sinisa Mihajlovic lo risparmiò per tutti i novanta minuti. Per il tecnico serbo, come per Mazzarri, la formazione del Torino è sempre stata composta da Iago Falque più altri dieci giocatori. Basta uno sguardo alle più importanti cifre riguardanti il mancino galiziano per comprendere facilmente il perchè.

"Numeri, quelli di Falque, che parlano per lui. Undici reti in campionato (più due in Coppa Italia) e otto assist (più due in Coppa Italia). E' la terza stagione, su quattro giocate in Serie A, in cui centra la doppia cifra. Sono numeri importanti per un esterno, giustificherebbero una chiamata in Nazionale che è arrivata invece per giocatori più celebrati di lui ma meno continui sotto porta, come Suso e Callejon. Se a questi numeri si aggiunge il fatto che Falque è uno dei giocatori che si sacrificano di più in fase difensiva (con 10.1778 km di media percorsi a partita, è il quarto giocatore della squadra come metri di campo macinati), si capisce perchè sia diventato un giocatore sostanzialmente insostituibile per questo Toro.

Oggi, Falque è in condizioni precarie. Avverte fisiologicamente il peso di una stagione in cui non ha mai mollato di un centimetro, risultando uno dei pochi giocatori ad essersi espresso con continuità. Lo si è visto contro il Chievo e contro il Milan, partite in cui lo spagnolo aveva una marcia in meno e non riusciva a puntare l'uomo o ad attaccare lo spazio con la consueta efficacia. In più ha accusato anche un affaticamento muscolare (primo problema fisico della stagione, giunto a metà aprile). Alle porte c'è Atalanta-Torino, il match più importante della stagione ai fini della classifica. A Mazzarri e al giocatore la scelta: è il caso di stringere i denti per l'ennesima volta oppure è il momento giusto per un riposo che sarebbe meritatissimo? Considerando che Simone Edera è in forma e contro il Milan ha dimostrato di poter meritare una possibilità, la risposta giusta può essere la seconda.