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Torino, risposte importanti: vedi Bergamo… e poi vinci

Padelli esulta con Gazzi dopo il match contro l'Atalanta, quando il portiere non subì gol

Atalanta-Torino 0-1 / Segnali importanti dal punto di vista nervoso e del gioco. Ma è troppo presto per definirla una "svolta"

Gianluca Sartori

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"Non c’è che dire, il campo di Bergamo porta bene al Torino di Ventura. Quella di ieri è la terza vittoria granata allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” negli ultimi quattro campionati di Serie A. Una vittoria che rilancia classifica e morale del Torino; un risultato importante, almeno per due motivi.

"E’ un risultato importante, quello di ieri, prima di tutto perché serve per uscire da un periodo difficile, quello dei due punti in sei partite, che forse è stato vissuto dall’ambiente in modo persin peggiore del dovuto a causa di un avvio di campionato tanto scintillante quanto illusorio. Se il Torino avesse perso a Bergamo, la situazione non sarebbe stata rosea, tra una classifica che sarebbe peggiorata ulteriormente e una striscia di gare senza vittoria prolungata perniciosamente. Per questo si può dire che la risposta della squadra di Ventura sia stata importante soprattutto dal punto di vista nervoso.

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"Il secondo motivo è poi collegato al primo: proprio in questa situazione potenzialmente ansiogena, è da notare come il Torino sia sceso in campo a Bergamo per fare la partita e trovare i tre punti. Missione compiuta, con una vittoria indiscutibilmente meritata. Fin dai primi minuti il Torino è stato pericoloso sottoporta, con due occasionissime per Belotti. I granata non hanno concesso niente e il successo avrebbe potuto (dovuto) essere più largo. Una prestazione importante, contro un’Atalanta che era sì la copia sbiadita di sé stessa, ma che solo 15 giorni fa aveva dominato il Milan in casa sua e che soprattutto aveva un gran ruolino di marcia in casa.

"Segnali importanti del Torino allora, dal punto di vista nervoso e anche dal punto di vista del gioco. In una partita che è troppo prematuro definire come una svolta, ma che precisa un fatto: il Torino visto a inizio anno non è un bluff, ma una squadra che può scendere in campo con l’intenzione di provare a vincere ogni partita.