gazzanet

Torino-Roma, l’attacco tra alti e bassi: la certezza è Maxi

Il reparto offensivo dei granata si fa sentire nel gioco di squadra; l'argentino cambia sempre le partite, bene anche Belotti

Federico Bosio

"La prestazione generale del Torino nel match di sabato contro la Roma è stata molto buona, quella dell’attacco in particolare merita un discorso a sé. I granata hanno creato parecchie occasioni, alcune in ripartenza clamorose, anche se non sono stati in grado di sfruttarle, ed hanno tirato sei volte nello specchio della porta giallorossa. Ancora una volta Ventura ha deciso di affidarsi  alla coppia Quagliarella-Belotti dal primo minuto, sperando che il periodo sotto tono del numero 27 terminasse magari grazie al ritorno al gol, che manca dalla quarta di campionato (doppietta alla Sampdoria)

Fabio Quagliarella, bomber del Torino, anche lui ha un passato all'Udinese

"Sotto questo punto di vista, non ci sono stati grossi miglioramenti: Quagliarella è ancora un lontano parente di quello ammirato ad inizio stagione, sicuramente è sulla via del recupero ed alcune buone giocate (combinazioni con il Gallo o cambi di campo verso gli esterni) lo certificano ma non è al massimo della forma; un turno di riposo potrebbe fargli bene, il suo pieno recupero è fondamentale per i granata che hanno bisogno del suo apporto qualitativo non solo in fase realizzativa, ma anche di costruzione del gioco. Buona invece la prova di Belotti: l’ex Palermo è stato sfortunato nel non trovare la seconda rete consecutiva a pochi minuti dall’inizio della partita, ma come sempre ha regalato ai compagni copertura e ripiegamenti difensivi, oltre a buone combinazioni e qualche tentativo di azione personale; il giovane è in continua crescita ed il fatto che Ventura continui ormai a schierarlo stabilmente da titolare non è sicuramente un caso.

Belotti: suo l'ultimo gol granata tra il 60' e il 75', nella sfida contro il Bologna

"La vera nota positiva dell’attacco granata è però Maxi Lopez: ancora una volta l’argentino, fresco di meritato rinnovo, parte dalla panchina per poi entrare in campo e fare la differenza. Non ci riferiamo soltanto al pesantissimo sigillo dagli undici metri all’ultimo minuto (rigore calciato perfettamente a spiazzare il portiere), ma allo stile di gioco del Galina: il modo di arpionare e difendere la sfera, reggere i contrasti e riuscire a giocare il pallone in mezzo a più avversari lo rendono un giocatore di un’altra categoria; nel momento in cui l’argentino scende in campo diventa subito il punto di riferimento dei suoi compagni che lo cercano con insistenza e si appoggiano a lui anche in situazioni delicate, oltre a far notevolmente salire la squadra. Una menzione particolare merita Martinez: gettato in campo nei minuti finali per recuperare il risultato di svantaggio, il venezuelano è subito entrato bene in partita con la giusta carica e facendosi trovare pronto dai compagni; la spizzata per Belotti lesto a guadagnarsi il calcio di rigore è sua, una parte del merito di questo pareggio va anche al piccolo vinotinto.