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Torino-Roma: Petrachi e Sabatini, tra strategie simili e differenze

Verso Torino-Roma / Quando "l'allievo" incontra "il maestro": due personalità differenti, ma dal comune fiuto per gli affari

Lorenzo Bonansea

"Torino-Roma, una sfida da giocare sul campo, ma che non ha per protagonisti solamente gli effettivi che scenderanno sul terreno di gioco. Metaforicamente (ma nemmeno troppo), la sfida di domani pomeriggio sarà infatti anche un vis-à-vis tra Gianluca Petrachi e Walter Sabatini, i demiurgi che hanno plasmato le formazioni di Ventura e Garcia in sede di mercato.

"Walter Sabatini e Gianluca Petrachi: stesso mestiere, età diversa, ma comune fiuto per gli affari, e per un direttore sportivo non c’è qualità migliore in assoluto di questa. Conosciutisi ai tempi del Perugia, il ds granata non ha mai nascosto la sua grande ammirazione per il “collega” giallorosso, considerato quasi “un maestro” dallo stesso Petrachi. Ed effettivamente, i traits d’union tra i due non mancano, partendo dalle strategie in sede mercatara. Come il giallorosso, protagonista nell’ultima sessione di calciomercato (qui il confronto tra acquisti e cessioni di granata e giallorossi) con prestiti onerosi con diritto/obbligo di riscatto a favore, anche il granata, inizialmente, si muoveva su questa linea:  far spendere poco alla società nell’immediato, per poi decidere se puntare ancora o meno sul particolare giocatore. Fungano da esempio i casi di Darmian e Glik (entrambi poi riscattati dal Toro), mentre dall’altra parte paradigmatica l’ultima sessione estiva, con i vari Digne, Salah e Iago Falque presi formalmente in prestito con diritto di riscatto.

 Gianluca Petrachi ed Urbano Cairo.

"Petrachi, invece, forte della linea “verde” promossa dalla società di Via Arcivescovado, in quest’utlima estate ha badato ad acquistare a titolo definitivo, reinvestendo i soldi entrati con le plusvalenze (altro tratto in comune con Sabatini, vedi il caso Romagnoli). Solamente Prcic è stato preso in prestito, e il suo rendimento andrà valutato a giugno, quando si deciderà se il classe ’93 potrà continuare la sua avventura in granata.

"Ad ogni modo, il campo deciderà, ancora una volta, chi tra l’allievo” e il “maestro” avrà svolto il lavoro tecnicamente migliore. Una cosa, comunque, è certa già ora: Torino e Roma hanno un grande punto in comune, ed è laver affidato la cosiddetta "direzione sportiva" a persone capaci ed intelligenti, che stanno facendo/faranno le fortune dei due club. O almeno, è quello che ci si augura.