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Torino, sinora il mercato parla chiaro: linea verde ed internazionale

Approfondimento / La filosofia filostraniera della dirigenza per adesso è evidente, parimenti al tentativo di ringiovanimento della rosa, ma ora urgono innesti...

Nicolò Minella

"Ieri pomeriggio il Toro ha fatto suo anche l'acquisto di Bjarnason, centrocampista islandese che, dopo Avelar e Acquah, rappresenta il terzo colpo in entrata nell'attuale finestra di mercato. Doveroso sottolineare, inoltre, il riscatto della comproprietà di Benassi, grande protagonista con la maglia dell'Under 21 ed elemento di grande prospettiva per il futuro.

"LINEA GIOVANE E FILOSTRANIERA - Ciò che sorge spontaneo notare sulla base della lettura dei suddetti profili è sicuramente la linea di pensiero "verde ed internazionale" sinora adottata dalla dirigenza. Dei 3 giocatori approdati nel mese giugno all'ombra della Mole, infatti, non figura un italiano. Un dato che non può certamente far sorridere per vari motivi, ma che può in parte essere sopperito in positivo dal buon valore di questi ultimi e dall'età degli stessi: 26 anni Avelar, 23 Acquah e 27 Bjarnason.

"ATTESO UN TOCCO DI TRICOLORE AL MERCATO - Sembra essere quindi in atto un'operazione di ringiovanimento della rosa, decisione in un certo senso necessaria considerato che il Toro è stata la terza compagine più anziana dell'ultima Serie A. La società, comunque, non ha mai rinunciato a percorrere piste italiane: basti pensare alla vicenda Valdifiori e alle trattative intavolate portare in granata Okaka, Cigarini e Baselli. Obiettivi non semplici, certo, ma su cui la dirigenza farebbe bene a continuare a puntare per dare un tocco di tricolore al proprio mercato. 

"QUESTIONE DA NON SOTTOVALUTARE - In fondo, il discorso appena affrontato non è legato ad una questione meramente morale ed etica: la Riforma Tavecchio (tetto minimo di 4 giocatori in rosa cresciuti nel settore giovanile e altri 4 in un vivaio di un club italiano) che entrerà in vigore tra due stagioni è destinata a rivoluzionare lo scenario del calcio italiano e, in tal senso, le società saranno chiamate muoversi sul mercato in maniera oculata. Le operazioni concluse con successo dal club di via Arcivescovado in questo mese sono sicuramente un buon segnale - esattamente come lo è la filosofia atta a svecchiare il collettivo -, ma verrà il momento in cui bisognerà puntare necessariamente sugli italiani e più in particolare sui talenti di casa. Il Toro ha appena perso le comproprietà di Scaglia e Sperotto e girerà in prestito in Serie B o Lega Pro diversi elementi della Primavera neo Campione d'Italia. Di alcuni prodotti del vivaio in giro per lo Stivale, quali ad esempio Aramu e Parigini, il futuro è ancora da scrivere, di altri come Barreca, invece, è stato già definito (prestito al Cagliari). Alla luce di quanto riportato, risulta evidente come molto presto sarà opportuno riportare almeno alcuni di loro nel capoluogo piemontese.

"Insomma, tra aspetti positivi e rovesci della medaglia, il mercato del Torino sta andando avanti: ora urgono ulteriori rinforzi, possibilmente sempre under 30 e magari proprio italiani.