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Torino, titolari e sostituti: perché dire sì ad una lieve rotazione

Approfondimento / A Verona, Ventura ha schierato dieci undicesimi degli interpreti scesi in campo pochi giorni prima contro la Sampdoria. Intanto c'è chi scalpita dalla panchina

Matteo Gabiano

"Il Toro si avvicina alla sfida di campionato reduce dal brutto scivolone del Bentegodi, ma con una classifica che può sicuramente far sorridere. La recente partita in quel di Verona, però, offre numerosi spunti su cui vale la pena riflettere.

"UNA SOLA VARIAZIONE - Tra le diverse critiche rivolte alla prestazione degli uomini di Ventura, infatti, non sono mancate alcune osservazioni sulla formazione titolare anti Chievo. In occasione del confronto con i clivensi, il tecnico genovese ha schierato ben dieci undicesimi (l'unica modifica è rappresentata dalla presenza Martinez al posto di Belotti) degli interpreti che erano partiti dal primo minuto solamente tre giorni prima all'Olimpico contro la Sampdoria.

 Il venezuelano Martinez in azione contro la Fiorentina

"PRESTAZIONE OPACA, INTANTO DALLA PANCHINA... - Che ciò possa aver inciso sull'opaca prestazione dei granata? Possibile. Proviamo a capire il perché: in quel di Verona, il Toro non è praticamente mai sceso in campo, ha concluso in porta in sole due circostanze ed è sembrato spento ed affaticato in tutti i suoi elementi. È chiaro che non si può attribuire la causa della brutta giornata di Glik e compagni esclusivamente ad un mancato turn-over, ma è al contempo vero che tuttora siano presenti in rosa giocatori che scalpitano per calcare il rettangolo verde e far rifiatare i titolari. Stiamo ovviamente alludendo ai vari Gaston Silva e Jansson, per quanto concerne la difesa, al nigeriano Obi, in campo solamente nel primo tempo della sfida contro l'Hellas, all'oggetto misterioso Prcic e, ultimo, ma non ultimo per importanza, l'ex azzurrino Zappacosta, subentrato solamente a gara in corso negli ultimi due match della truppa di Ventura.

 Il bosniaco Sanijn Prcic attende la sua prima presenza ufficiale in granata

"Insomma, è chiaro che l'ormai imminente partita con il Palermo non è la più indicata per andare a caccia di esperimenti (servirà più che mai tornare a conquistare i 3 punti), tuttavia è innegabile che una lieve rotazione non potrebbe che far bene alla squadra. Sia per conoscere meglio il potenziale di chi non ha ancora avuto molto spazio, sia per ricaricare le pile di coloro che non possono proprio permettersi cali di rendimento come quelli di due sere fa.