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Torino, tra modulo e uomini: a Bormio tattica e indicazioni. E su Benassi…

In ritiro / Miha ha sempre in testa il 4-2-3-1. Benassi confinato nel ruolo di esterno sinistro. Boyè prima punta in luogo di Belotti

Gianluca Sartori

Terzultimo giorno di ritiro, per il Torino di Mihajlovic. Che questa mattina ha svolto un allenamento tra palestra e campo, con il coach tattico De Leo al comando delle operazioni. La squadra è stata divisa in due gruppi, che si sono alternati al lavoro sul campo. Qui, si è lavorato sia sulla fase di possesso che su quella di non possesso, per oliare sia l'impianto di gioco - con soluzioni proposte per liberare al tiro ora la punta, ora i terzini, ora gli esterni - sia la compattezza dei reparti, con le linee che si dovevano spostare in funzione del pallone.

Cambiano gli uomini, non cambia il modulo: a Bormio, come è ormai noto, si lavora sempre e solo sul 4-2-3-1, il modulo prescelto da Mihajlovic che - a meno di novità importanti in sede di mercato - sarà lo spartito tattico con cui il Torino inizierà il campionato. Due mediani, tre trequartisti - deputati a svolgere entrambe le fasi di gioco - e una punta. Che non è stata, nell'allenamento di stamattina, Andrea Belotti: il Gallo, come noto, sta smaltendo un problema muscolare di poco conto, e stamattina ha lavorato esclusivamente in palestra.

L'allenamento di oggi ha però fornito delle indicazioni particolarmente interessanti sul momento dei giocatori e sulla loro posizione al'interno della squadra. L'indicazione più interessante? Certamente il fatto che Benassi sia stato schierato esterno sinistro: certamente non il suo ruolo naturale. Davanti alla difesa sono stati alternati Baselli, Acquah, Obi, Lukic e Valdifiori, non il modenese. Può essere un segnale piuttosto chiaro del fatto che la sua permanenza al Torino non è affatto certa, sebbene sia considerato un patrimonio del Torino. Schierato fuori ruolo anche Danilo Avelar, nella posizione di centrale sinistro: un po' perchè Bonifazi è acciaccato e non ha preso parte al lavoro sul campo, un po' perchè evidentemente le alternative come terzino sinistro sono attualmente Barreca e Molinaro, nelle gerarchie di Mihajlovic. Infine, i giovani: provato e riprovato Rossetti a metacampo, Parigini esterno sinistro alto (con i "titolari", sintomo del fatto che, come già raccontato, il classe 1996 sta scalando delle posizioni nelle gerarchie di Mihajlovic), Aramu e Gustafson provati come vice-Ljajic, Edera alto a destra, lui mancino naturale (con Berenguer anch'egli impegnato in lavoro personalizzato). Tattica ma anche indicazioni chiare sulle gerarchie: Mihajlovic, pur attendendo notizie dal fronte mercato, sta formandosi un'opinione sempre più precisa sugli uomini a disposizione.