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Torino, tra sfortuna e pochi ricambi: il settembre nero del centrocampo granata

Il punto / Il reparto, falcidiato dagli infortuni, ha finito per rivelarsi povero di alternative: e Rincon ha dovuto fare gli straordinari

Federico Bosio

"Si è concluso settembre: un mese che ha portato con sé cinque giornate di Serie A – considerando anche la più recente, a cavallo con ottobre – e conseguentemente ha permesso al campionato di avvicinarsi alla fase più viva, lasciandosi alle spalle prime impressioni o fuochi fatui ed andando a definire con maggiore accuratezza punti di forza ed anelli deboli delle varie formazioni. In casa Torino, non può considerarsi un periodo particolarmente fortunato quello appena terminato focalizzando l’attenzione su un reparto nello specifico: il centrocampo. Proprio la mediana infatti risulta ad oggi essere il settore nel quale i granata hanno registrato il maggior numero di defezioni in questo avvio di stagione e che, alla prova dei fatti, sembra finora essersi rivelato povero di alternative.

"Non è una novità che il calciomercato estivo del Torino sia stato strutturato partendo dalla volontà di Mihajlovic di costruire la propria rosa sul 4-2-3-1, e che dunque a livello numerico i sei centrocampisti attualmente in rosa creino un roster di giocatori adeguatamente fornito in questo senso. Quali sono stati allora i problemi granata in mediana? Al netto della situazione Gustafson, da interpretare e sbrogliare, le principali difficoltà sono arrivate a causa degli infortuni che hanno veramente falcidiato il reparto mediano a disposizione del tecnico. Per quanto riguarda il giovane svedese, il suo utilizzo è stato sinora indubbiamente più frequente rispetto alla passata stagione ma le prestazioni fornite non sembrano classificarlo ad oggi come un profilo pronto per la categoria: non si tratta di fatto di una prima scelta e non è un caso che sino all’ultimo fosse in partenza con la formula del prestito, per maturare ed accumulare esperienza.

"I maggiori problemi sono derivati tuttavia, come accennato, dai bollettini medici che si sono susseguiti senza pietà: delle sette partite totali disputate fino ad oggi (otto calcolando la Coppa Italia) Mihajlovic ha avuto a disposizione una pedina di fondamentale importanza quale Baselli solamente per tre di esse, complice anche la squalifica nell’ultimo turno. Dopo un avvio di stagione assolutamente convincente, Obi è nuovamente incappato in un infortunio muscolare, e fermato dai problemi fisici – acuiti dalla ricaduta patita nella stracittadina – è attualmente anche Acquah. Per quanto riguarda Valdifiori, contro il Verona ha finalmente trovato la via dell’esordio stagionale dopo essere stato anch’egli indisponibile per lungo tempo. Sei pedine sulla carta, mediamente tre nella pratica: condizioni, a larghi tratti imprevedibili, che hanno portato Rincon a fare gli straordinari e giocare praticamente sempre, ed infatti nell’ultimo match il venezuelano ha in parte evidenziato la necessità di rifiatare.

"Altra questione che forse avrebbe meritato maggiore attenzione, è la propensione alle ammonizioni che accomuna proprio Rincon ed Acquah: facendo della grinta e della forza fisica le proprie principali qualità, è chiaro che incappino nel cartellino con maggiore frequenza rispetto ai compagni. Insomma, la pausa capita nel momento giusto e contro il Crotone sarà sicuramente presente Baselli, ed insieme a lui la speranza è quella di recuperare sia Acquah che Obi: ma a posteriori, il mese di settembre ha detto ai granata che un’altra alternativa in mediana avrebbe fatto estremamente comodo. E, sperando che nel frattempo la situazione non continui sulla stessa sfortunata falsariga, a gennaio il Torino potrebbe forse pensare ad un ulteriore innesto…