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Torino, Vatta: “Barreca deve crescere, e con Mihajlovic finalmente si gioca”

Esclusiva TN / Il Vate granata: "Il tecnico serbo è stato il miglior acquisto, ora l'Italia con Ventura fatica. Occhio a Ljajic. Come Iniesta in Italia solo Valentino Mazzola"

Nikhil Jha

"Ci eravamo lasciati qualche mese fa pochi giorni dopo l'annuncio di Mihajlovic al Toro (QUI l'intervista completa). Come valuta questo periodo di inserimento?

"Io credo che Miha sia stato un bell'acquisto, il più bello. Adesso bisognerà avere pazienza, perché il presidente non butta via i soldi, quindi ci vuole un allenatore che si tiri su le maniche e si dia da fare, ma è la sua natura. Basterà che lui trasmetta il suo carattere, e lo farà.

"Come lo vede in relazione a Ventura?

"Rispetto a Ventura lui ha molta più grinta e soprattutto ce l'ha nei momenti difficili. E chiede di giocare: è un gioco organico, che dà tempo a chi deve rientrare per mantenere la squadra corta. Prima era un giro palla dietro che dava percentuale di possesso ma dal lato pratico pochi risultati: è già un passo avanti. Guardi Ventura: contro contro la Spagna il meglio del calcio italiano - anche se se ne potrebbe discutere - nel primo tempo ha prodotto un cross. Bisogna però dire che in campo c'era una grande differenza di qualità: gli iberici avevano Iniesta, che nel suo ruolo è uno dei primi cinque di sempre. Giusto per fare un esempio: in Italia, l'unico che si è distinto in questo modo in quella zona del campo è stato Valentino (Mazzola, ndr), che trovava di più la porta, ma aveva anche qualcosa di meno in altri aspetti.

"Prospettive future?

"Adesso il Torino si deve sempre proporre alle soglie dell'Europa, e non c'è miglior allenatore di Mihajlovic per questo. Sarà un caso, ma è la prima volta che vedo vincere contro due grandi come Roma e Fiorentina di seguito, se non erro. Questo non avveniva con Ventura, c'era subito un arretramento in difesa: faceva parlare bene dei difensori, ma si perdevano le partite. La scuola slava è un'ottima scuola, stiamo tranquilli, se anche dovremo perderne due di fila dovremo restare tutti insieme, come il pubblico del Torino ha dimostrato nel passato di saper fare. Ora si inaugura il Filadelfia, non bisogna abbandonare il vertice del settore giovanile, si deve dare tutto l'aiuto possibile perché venga fuori una squadra frutto della città. Facendo così sarà garantita continuità, anche economicamente. Anni fa ho visto dieci ragazzi delle giovanili pareggiare con la Fiorentina, e si sapeva che lì in mezzo c'erano dei campioni. Bisogna mettersi a un tavolo con l'allenatore e programmare. Settore giovanile, settore giovanile e ancora settore giovanile. Avere due-tre giocatori buoni all'anno che escono dal vivaio sarebbe una buona cosa (ai miei tempi ce n'erano cinque-sei), non bisogna disperderli.

"Su Barreca: è la prima volta dai tempi di Ogbonna che un prodotto delle giovanili non si afferma così in prima squadra. Quali sono le prospettive per il ragazzo?

"Non è vicino ai livelli assoluti: discreto giocatore, ha ancora dei difetti. Deve crescere. Tra i singoli mi è sempre piaciuto Ljajic, anche da ragazzo: se la salute sarà dalla sua parte potrà fare la differenza.

"Gomis e Parigini invece hanno trovato spazio in Serie A in prestito, ma il primo si è rotto una mano e il secondo trova poco spazio. E' stata la mossa giusta?

"Ancora è difficile parlarne: ho una conoscenza superficiale, non li ho visti giocare abbastanza. Se troveranno spazio si potranno fare delle valutazioni.