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Torino, Ventura e Belotti in coro: “Se non si segna…”

Torino-Lazio 1-1 / Realizzazioni che sembrano banali poi vengono sbagliate: e i granata pagano puntualmente il conto

Gianluca Sartori

"Contro la Lazio è emerso ancora una volta il problema dei goal mancati. Una costante dell’ultimo periodo, se vogliamo del 2016: se contro Empoli e Verona le occasioni divorate da Martinez ebbero dell’incredibile, anche nel match casalingo contro il Carpi, Maxi Lopez e soci poterono mordersi le mani per non aver concretizzato la mole di gioco (pur confusamente) creata. A San Siro contro il Milan, i granata hanno punto in ripartenza specie nel primo tempo, ma Belotti e Immobile in area di rigore non sono stati freddi a sufficienza. Infine, contro i biancocelesti di Pioli, c’è stato un momento in cui il predominio granata avrebbe dovuto vedere i giocatori di Ventura raccogliere anche la seconda rete, quella che avrebbe messo la strada decisamente in discesa. Che però non è arrivata.

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"Si sa: in Serie concretizzi quando è il momento oppure rischi di pagare un conto salato. Regola che sembra valere il triplo per il Torino di questa stagione, che quando riesce a creare occasioni da goal nitide non le concretizza e poi finisce puntualmente per uscire sconfitto o raggiunto. E dire la Lazio nel secondo tempo avrebbe potuto tranquillamente vincere la partita, per le occasioni che ha avuto; a quel punto, il rigore sbagliato da Immobile, così come il destro messo fuori a porta spalancata dallo stesso bomber campano dopo un’encomiabile azione personale, per non parlare dell’occasione clamorosamente divorata da Zappacosta a due secondi dal termine, avrebbero certamente impedito a Ventura di dormire sonni tranquilli.

"Ventura, nel post-partita di ieri, è tornato sulla questione:E' un pari colmo di rimpianti, quest’anno va così, quando creiamo poco raccogliamo zero, quando creiamo tanto finisce che raccogliamo meno quanto meritiamo”.E lo stesso Belotti, che pure è il miglior finalizzatore granata, gli ha fatto eco: “Quando non si concretizzano le occasioni, devi accettare il rischio di essere raggiunto”. E’ su questo, allora, che occorre lavorare. Il problema, come detto, non riguarda il singolo ma il collettivo. E’ come se la porta avversaria diventasse più piccola quando ci si arriva davanti; e così il lavoro di tutti viene vanificato, e la classifica langue quando invece avrebbe potuto sorridere, se solo i granata avessero più spensieratezza e quindi più lucidità. Tuttavia, come ammesso dagli stessi protagonisti, con i "Se" e i "Ma" non si va da nessuna parte... Se ci sono limiti tecnici, si incrementi il lavoro specifico settimanale; se ci sono limiti psicologici, cosa ancor più probabile, si lavori per superarli, ovviamente con l'aiuto del tecnico.