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Toro, a Napoli senza paura

Federico Lanza

"A Napoli senza paura" sembra l'inizio di un film dal finale scontato. L'impegno che attende il Torino domenica è proibitivo. Sulla carta. Guardando la rosa delle due squadre. O confrontando i tassi tecnici. Non ci sono dubbi: il Napoli è nettamente più forte. Questa differenza abissale, tuttavia, non deve spaventare il Torino. Tutt'altro. Deve essere un incentivo a fare bene. Per quanto il Torino possa giocarsela. I precedenti della scorsa stagione, però, sono confortanti.Nell'1-1 della scorsa stagione, quello dell'unico gol granata di Nicola Sansone, il Torino soffrì maledettamente l'ansia da prestazione. Per molti dei granata, alcuni al debutto (o quasi) in Serie A, il San Paolo giocò brutti scherzi e nei primi minuti di partita molti rimasero con il naso all'insù. A guardare lo spettacolo sugli spalti invece che correre dietro a Cavani che faceva gol. Il ritorno, uguale. Vinse in Napoli, ma il Torino andò per ben tre volte in vantaggio. Una grandissima dimostrazione di carattere quella, e solo un Cavani d'oro negò il successo al Toro. Questa è storia, appartiene al passato.Il presente è adesso, domenica. Il presente ha la faccia di Blerim Dzemaili, o di Hamsik. Oppure di Higuain, l'elemento che forse mette più paura. Sia per la sua forza, sia perchè sul suo nome pende il peso di un trascorso nel Real Madrid. Il Toro sarà ancora in emergenza, ma riabbraccerà Glik. Che non si scompone di certo davanti ad un campione come Higuain o sotto i riflettori dell'arena di Fuorigrotta. Questa è una buona notizia per il Torino, che guarda con il timore del caso alla partita. Consapevole, però, delle proprie qualità e che anche l'avversario più tosto può essere fermato. Anche se si chiama Napoli. Con cattiveria, rispetto e umiltà: il Toro può farcela.Federico Lanza (foto Dreosti)