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Toro, col 3-5-2 c’è abbondanza in attacco: Mazzarri chiamato a gestire la situazione

ROME, ITALY - MARCH 09:  Daniele De Rossi of AS Roma competes for the ball with Alejandro Berenguer of Torino FC during the Serie A match between AS Roma and Torino FC at Stadio Olimpico on March 9, 2018 in Rome, Italy.  (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Un passaggio al 3-5-2 significherebbe l'esclusione di numerosi esterni: spetterà a Mazzarri trovare la giusta soluzione

Alberto Giulini

Con il passaggio al 3-5-2 che sembra ormai pressoché certo a partire dalla gara di sabato contro il Cagliari, in casa Toro si dovrà pensare a come ridisegnare l’attacco. Con la squadra costruita per giocare con il 4-2-3-1 e ricca dunque di esterni e giocatori offensivi, Mazzarri sarà ora chiamato a compiere delle scelte importanti. Una criticità che non si scopre oggi, ma che torna in auge con la possibile svolta di Cagliri.

ESTERNI DA GESTIRE - Il tecnico sarà infatti chiamato a far coesistere nel nuovo modulo i numerosi esterni su cui il Toro ha investito in questi due anni. Con Belotti pronto a ricoprire il ruolo di centravanti, rimarrebbe a disposizione solamente una maglia per tutti gli altri elementi offensivi a disposizione. I principali candidati per affiancare il Gallo sarebbero Iago Falqué, Niang e Ljajic, tutti giocatori su cui i granata hanno investito cifre importanti e che ora rischiano di non trovare spazio. Avere numerose alternative a disposizione può sicuramente essere un aspetto positivo, ma Mazzarri dovrà essere bravo a gestire nel migliore dei modi la situazione, evitando di suscitare il malcontento di alcuni elementi.

IPOTESI TRIDENTE - Più volte, il tecnico ha affermato di guardare al risultato e non ai giocatori esclusi. Emblematica, in tal senso, le gestione di Ljajic, in campo solamente nel finale delle gare contro Verona e Fiorentina. Una soluzione per sfruttare al meglio le risorse, potrebbe essere utilizzare il 3-4-3 o il 3-4-1-2. La squadra potrebbe contare sulla solidità di una difesa a tre, ma non dovrebbe rinunciare a due esterni o ad un trequartista a supportare le due punte, evitando così di dover relegare in panchina. Il tridente permetterebbe infatti di poter confermare quello che negli ultimi due campionati è stato l’assetto offensivo della squadra e dunque adatto alle caratteristiche dei giocatori in rosa.