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Toro, è finito il tempo dei regali

Dimenticatevi il ‘tremendismo’ e pensate piuttosto alla Croce Rossa. Perché storicamente il Toro negli ultimi anni si è trasformato sempre in un bancomat dal quale le squadre o i giocatori in crisi non hanno fatto...

Federico Danesi

Dimenticatevi il ‘tremendismo’ e pensate piuttosto alla Croce Rossa. Perché storicamente il Toro negli ultimi anni si è trasformato sempre in un bancomat dal quale le squadre o i giocatori in crisi non hanno fatto fatica ad attingere.

Ed è successo più volte quest’anno, tanto che ci sono molto più dei semplici tre indizi che fanno una prova. Prendete la gara con la Roma: giallorossi in crisi, reduci da un derby perso male per molti motivi. Risultato? Ovviamente tre punti regalati anche per una prestazione decisamente sotto tono. E ancora, con unj Milan che si stava risollevando dopo una partenza disastrosa (anche se aveva messo insieme due vittorie di fila compresa quella sulla Juventus), ovviamente dopo il vantaggio la squadra si è sciolta permettendo di segnare persino a Robinho, qualità sopraffine ma più incline a non centrare la porta, a meno che la difesa non si addormenti.Poi ci sono le due gare con le genovesi, che potevano essere gestite molto meglio, ma anche le ultime disastrose trasferte: mai il Cagliari aveva messo assieme quattro reti e puntualmente sono arrivate contro la banda Ventura. Mai Amauri, che era andato a segno il 6 gennaio e due settimane fa con un gol inutile contro il Catania, aveva chiuso in tripletta. Ecco perché è un Toro da prime volte, ma sempre in negativo. E dal fischio finale di Mariani si è scatenata l’ironia, amara ma sferzante, di molti tifosi che ancora una volta devono constatare quella che è una realtà ormai acclarata: quando arriva una squadra in crisi più che l’istinto del killer il Toro sfodera l’evangelica altra guancia.Ora il calendario propone in serie Lazio e Napoli. A naso non propri due squadre dal filotto positivo, almeno da un mesetto a questa parte. Ecco, diciamo che il Toro arriva al momento giusto, anche se c’è sempre modo di sfatare le tradizioni.Federico Danesi(foto M.Dreosti)