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Toro: il paradosso di accontentarsi. Ma il carattere dà fiducia

Il giorno dopo / A Marassi l'ultimo secondo sorride e il pari, vista la reazione di gruppo, è a tratti confortante

Manolo Chirico

"La gioia dell'ultimo secondo. Fatto: finalmente, l'estremo istante trasforma il Torino da vittima a carnefice, regalando una rimonta ormai insperata e restituendo agli almanacchi giustizia per ciò che si è visto in campo. Fatto: a Marassi i granata peccano sotto il profilo della concretezza e della concentrazione, rischiando ancora una volta di tornare a casa con un pugno di mosche. Beffati come sempre. Fatto: contro la Sampdoria si è rivisto un gruppo unito e caparbio, capace di rimontare colpo su colpo. Fatto: paradossalmente questo punticino in trasferta la quartultima in classifica è a tratti confortante. E la squadra di Ventura se lo deve tenere stretto.

"Già, perché il Torino che è sceso ieri sera in campo a Marassi è stata sì, a differenza delle prestazioni scialbe contro Fiorentina e Verona, una squadra che ha restituito l'immagine di collettivo compatto e mai domo, capace di rialzarsi dopo le reti di una Samp cinica che ha costretto Padelli a raccogliere più palle in rete che tra i guantoni. Ma se concedi (regali?) due gol al tuo avversario, in quelle uniche volte in cui questo si rende pericoloso, se anziché spaccare la porta, sciupi due  - forse anche tre - ghiotte occasioni; allora sai che certamente non meriti di perdere, ma nemmeno di vincere.

"La prestazione è stata, dal 1' al 90' (+4') dalla parte dei granata - su questo non si discute -, reattivi su ogni pallone e in costante ricerca dello spiraglio giusto che la male oliata difesa blucerchiata spesso garantiva. Una superiorità che, però, gli uomini di Ventura non sono riusciti a tramutare in gol, se non per rispondere alle due beffe della squadra di Montella. Detto questo, dopo una serie di partite non all'altezza sotto il profilo del carattere, è giusto sottolineare come ieri il Torino sia tornato a mettere in campo muscoli e tenacia, rimanendo sempre a contatto con la partita.

"E così, Glik e compagni si ritrovano al centro di un clamoroso paradosso: dopo una prestazione che avrebbe, forse, meritato miglior sorte, i granata gioiscono per un pareggio strappato all'ultimo respiro in casa della diciassettesima forza del campionato. Grazie anche all'attaccante che sta caricando sempre più sulle sue spalle questa squadra: quell'Andrea Belotti che, approfittando degli spazi aperti da Immobile, si sta dimostrando sempre più rapace da area di rigore, abile nel rubare il tempo alla marcatura avversaria e nel pescare lo spazio adatto.

"Il Toro lo segue a ruota, con un punto che, proprio per il modo in cui è arrivato, ha in parte il sapore dell'occasione persa e parimenti sa di buono. Quell'aspro che si fa piacere. Dolcetto ed anche scherzetto.

"La squadra di Ventura torna già al lavoro in vista della sfida contro il Chievo, con la consapevolezza che dando continuità a questa prestazione sarà possibile riconquistare la piena fiducia dei tifosi. Un compito arduo, certo: la rimonta più importante, la quale andrà sudata fino all'ultima partita, fino all'ultimo secondo.

"Ora che, forse, ci si è ricordati come si fa.

"Nikhil Jha