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Toro, in Coppa la strada per trovare un’identità europea

Focus on / Spazio alle seconde linee nella partita contro il Sudtirol, poi si fa sul serio

Roberto Bianco

"Quanto può valere oggi la Coppa Italia per il Toro? Inutile girarci attorno, la storia della "seconda via" per l'Europa, ampiamente trattata negli ultimi anni, salvo restare mero esercizio di stile, è in salita. Secondo i principali bookmakers la Juve è data a 1.75, chi insegue (Inter, Roma, Napoli) a 5.50, il Toro a 60.00 e oltre. Eppure la coppa nazionale, nel corso delle sue 72 edizioni, da quest'anno con il nuovo “Title Sponsor” Frecciarossa Cup, di soddisfazioni ai granata ne ha date. Il Toro è sesto, con Milan e Napoli, per numero di successi. Vittoria nelle edizioni 1935/36, 1942/43, 1967/68, 1970/71 e 1992/93, ultimo trofeo alzato al cielo battendo la Roma di Boskov, era Mondonico.

IN CAMPO - Sedicesimi di finale con 8 squadre di Serie A, 3 di Serie B e 5 di Serie C, aspettando le teste di serie (il tabellone). Almeno una squadra della cadetteria e una di Lega Pro accederà agli ottavi. A inizio 2019 potremo quindi assistere ancora a degli scontri del genere Inter-Pordenone dello scorso anno. Contro l'abbordabile Sudtirol, che fin qui ha battuto Venezia e Frosinone e naviga a metà classifica del girone B di Lega Pro, Mazzarri punterà su chi finora ha visto meno il campo, anche in vista dell’importante partita contro il Milan. Spazio quindi a chi ha giocatopoco o nulla, da Ichazo a Bremer, da Lyanco a Lukic ed Edera e Damascan. Per Zaza e Soriano potrebbe inoltre essere l'occasione per dare un segnale positivo dopo l'avvio in chiaroscuro sotto la Mole. Tra gli avversari, in vetrina il terzino sinistro scuola Toro, Matteo Procopio, e in panchina l’ex Paolo Zanetti.

IL TABELLONE - Dopo il match con il Sudtirol, incontro da risolvere si spera senza patemi, il Toro troverà la Fiorentina, e a seguire, con ogni probabilità, una tra Roma e Genoa. Ed è a questo punto che la Coppa Italia può rivelare qualcosa in più di ciò che in questi giorni, dopo la vittoria sul Genoa e l'aggancio al sesto posto in classifica, si parla a tutte le latitudini. Persino Urbano Cairo, fin qui molto più abbottonato dopo la scottatura dello scorso anno, ha rotto gli indugi: "Vogliamo provarci - ha assicurato il Presidente -, il Toro ha dimostrato di potersela giocare con tutte". Affermazione attendibile, se si escludono un paio scivoloni in campionato, ma che rivela forse la costante più importante. La squadra di Mazzarri ha dimostrato di saper entrare in controllo del match, seppure evidenziando ancora limiti realizzativi e caratteriali.

"MENTALITÀ EUROPEA - In Coppa Italia, nello scontro secco contro avversarie più quotate, il Toro può trovare quell'identità determinante nei momenti importanti di una partita e di una stagione. Chiamiamola mentalità europea. E se è ancora presto per ragionare di UEL2,la terza competizione continentale che prenderà il via a partire dal 2021, è il momento di sottolineare l'importanza di un carattere granata che deve per forza di cose emergere se si vuole realmente competere per qualcosa di importante, traguardo questo di un decennio di crescita societaria. Le partite si possono perdere anche solo per un episodio, ma senza smarrire mai la concentrazione e la determinazione rispetto all'obiettivo. In mezzo a tutto ciò, è bene tenere a mente come le quotazioni sfavorevoli dei bookmakers forse non ricordano di un certo Napoli guidato da Mazzarri che nel 2011/12 vinse la Coppa Italia infliggendo alla Juventus l'unica sconfitta stagionale.