Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Toro, il lato positivo della sosta: dal recupero infortunati all’aspetto tattico

Approfondimento / Tra i tanti infortuni e gli impegni impegni ravvicinati ecco perché lo stop al campionato può rivelarsi un vantaggio

Redazione Toro News

L'importante sfida valevole per la 9^ giornata di serie A , Bologna-Torino, sarà preceduta da un importante stop di due settimane. Due settimane in cui Mazzarri potrà lavorare a stretto contatto con la maggioranza della rosa preparando in maniera chirurgica e meticolosa la fase cruciale del girone di andata dove, oltre alle sfide decisive in campionato, tornerà anche la Coppa Italia. Sarà dunque importante sfruttare questa pausa (e quella di metà novembre) per rifiatare, ricaricare le pile e lavorare intensamente su ciò che c'è da perfezionare. Andiamo a vedere perchè, nello specifico, questa pausa può far bene in questo preciso momento al Torino.

INFORTUNI - In quest'ultimo periodo i granata si sono dovuti interfacciare con diversi infortuni difficili da gestire, a causa dei numerosi impegni importanti e ravvicinati. I più importanti sicuramente quelli riguardanti De Silvestri, Iago Falque ed Ansaldi. Proprio i primi due, con lo spagnolo già visto in campo in uno spezzone di gara contro il Chievo, approfitteranno di questo stop per recuperare del tutto la propria condizione e dimenticare definitivamente l'infermeria, facendosi trovare prontissimi come sempre a trascinare il Torino da protagonisti. Filtra velato ottimismo anche per quanto riguarda il recupero Ansaldi, che sta lavorando in maniera determinata tra campo e palestra da un paio di settimane per provare a tornare a disposizione già in vista della trasferta di Bologna. Il discorso che riguarda Lyanco invece è decisamente più complicato e, come ripetuto già numerose volte da Mazzarri, il brasiliano sarà con ogni probabilità "un rinforzo importante di gennaio". Quasi impossibile vederlo in campo prima, se ne riparlerà a gennaio. Ultimo, almeno dal punto di vista cronologico, il problema al polpaccio sinistro che nelle ultime ore ha visto coinvolto Simone Zaza. L'attaccante granata è stato costretto a lasciare il ritiro di Coverciano per far ritorno a Torino. Nelle prossime ore le sue condizioni verranno valutate con maggiore accuratezza da parte dello staff medico granata, ma senza dubbio questa pausa servirà anche a lui per recuperare la migliore condizione.

I SINGOLI - La pausa però non serve solo a ricaricare le pile o ad aspettare gli infortunati. Spesso serve all'allenatore per recuperare quei giocatori che perdono il ritmo fisicamente, psicologicamente o che ancora non si sono inseriti appieno nei meccanismi della squadra. Questi sono esattamente i casi di Meité, Soriano e Belotti, che in queste due settimane di stop avranno modo di lavorare con continuità con la squadra per recuperare la migliore condizione fisica. Il primo, partito in maniera esplosiva e sorprendente, sembra essere calato partita dopo partita accusando soprattutto in termini di condizione fisica e continuità. L'ex Villareal invece sembra non essersi mai davvero inserito negli schemi di Mazzarri (LEGGI QUI), non incidendo come l'intero popolo granata si sarebbe aspettato. Queste due settimane potranno rivelarsi fondamentali per il loro recupero. Per quanto riguarda il Gallo il discorso è sicuramente più delicato: il capitano infatti, nonostante le buone prestazioni sempre ricche di sacrificio ed impegno, soffre il turbolento feeling con il gol e la pressione dei tifosi che da lui si aspettano sempre la giocata decisiva. La perdita della nazionale, dove sembrava essere ormai un pilastro importante, può ancor più incidere sul morale di Andrea Belotti ma allo stesso tempo sarà prezioso per Mazzarri averlo a disposizione due settimane, cosa che raramente capita in queste occasioni. Il tecnico toscano potrà lavorarci in maniera più dettagliata e specifica, provando a risvegliare quel 'killer instinct' a cui aveva abituato tutti. Perché 2 soli gol in 8 partite per un attaccante del suo calibro sono probabilmente troppo pochi.