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Toro, l’evoluzione di Ansaldi: quanti benefici con il cambio modulo

Focus on / L'ex Genoa sembra rigenerato dal passaggio alla difesa a tre. Le ultime 4 partite ne sono la prova

Nicolò Muggianu

Un Cristian Ansaldi così lo si era visto soltanto poche altre volte nel corso della sua carriera. Tanta corsa e spirito di sacrificio che, sommati alla consueta classe di cui è dotato, gli hanno permesso di risultare uno dei migliori interpreti a disposizione di Mazzarri nel 'nuovo' 3-4-1-2. Modulo che già in passato aveva esaltato le sue qualità. Già, perché l'argentino - specialmente in Italia, tra Genoa ed Inter - aveva fatto registrare le prestazioni individuali migliori proprio da quarto di centrocampo in un modulo con la difesa a tre.

CAMBIAMENTO - Una sorta di segreto di Pulcinella, che Walter Mazzarri è stato in grado di scoprire proprio nel momento più opportuno. Se dopo una prima fase di studio del materiale a disposizione, il tecnico di San Vincenzo lo aveva spesso e volentieri chiamato in causa da mezz'ala, ora Ansaldi sembra avere finalmente trovato la posizione a lui più congegnale sul terreno di gioco. Una posizione che, come detto, aveva già ricoperto con successo ai tempi di Inter e Genoa soprattutto; facendo registrare ottime prestazioni. Oltre alla solita grande esperienza in entrambe le fasi infatti, l'argentino sfrutta nel migliore dei modi la licenza di offendere che gli concede questo tipo di schieramento tattico, facendosi vedere con continuità ed efficacia in proiezione offensiva.

PRIMO GOL - "Può fare tutti i ruoli" diceva di lui Walter Mazzarri qualche tempo fa. La sensazione però è che questo, lo possa fare meglio di tutti gli altri. Da quarto centrocampista del 3-4-1-2 infatti, l'argentino sembra aver trovato le condizioni ideali per esprimersi al meglio. Le ultime quattro partite ne sono la prova: il numero 15 granata, dopo aver trovato il primo gol con la maglia del Torino nel match di Cagliari, ha rischiato di ripetersi anche contro il Chievo. Uno slalom gigante fermato soltanto dal palo, a Sorrentino battuto. Insomma un vero 'ritorno al passato' per lui che, dopo un avvio di stagione da terzino (indifferentemente destro o sinistro), è finalmente tornato a fare ciò che gli riesce meglio.