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Toro, ma allora non sei così male…

Editoriale / Contro l'Inter i granata hanno confermato di avere qualità

Gianluca Sartori

Lo diciamo da tempo, questo Toro ha delle qualità che non ha saputo sfruttare in pieno. E per questo non può essere assolto. Ma se dopo i poker rifilati a Cagliari e Crotone c’era chi non ne era convinto, facendo leva sul presunto basso livello di queste sue avversarie, contro l’Inter il Toro di Mazzarri ha confermato di avere qualità. Ha vinto una partita, sfatando un tabù che durava da ventiquattro anni, facendo vedere qualcosa che era mancato per gran parte di questa stagione: la forza del gruppo. Se anche in altre occasioni i granata avessero corso e ragionato come un corpo unico, come fatto ieri, la classifica oggi sarebbe ben diversa. Perché - e ne siamo convinti mentre lo scriviamo - l’organico del Toro che si era costruito in estate, pur avendo le sue lacune, non è inferiore a quello della Fiorentina.

"Lasciando un attimo da parte l’inevitabile rammarico, ora non si può che guardare avanti con fiducia, invece. Perché Mazzarri ha faticato ma alla fine pare aver trovato l’alchimia giusta, dal punto di vista tattico e da quello della gestione del gruppo. Gliene va dato atto. I numeri sono dalla sua parte e contraddicono chi sosteneva che “tanto valeva non esonerare Mihajlovic”. La squadra, invece, ha il dovere di continuare su questa strada, quella del “noi” che va posto davanti all’ “io” e della filosofia del fare una corsa in più anche per il compagno che sta di fianco. Lo deve fare, lo sottolineiamo, per non aumentare la già sufficientemente lunga lista dei rimpianti.