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Toro, con Mazzarri le cose peggiorano: poker di sconfitte, non accadeva dal 2014

Approfondimento / Juventus, Verona, Roma e Fiorentina: il tecnico toscano peggiora anche il record negativo di Mihajlovic

Nicolò Muggianu

È profondo rosso a Torino. All'Olimpico va in scena un vero e proprio film horror per i circa 15 mila tifosi granata, accorsi allo stadio tra le polemiche. La curva Maratona rimane in silenzio per tutti i 90', ma decide di farsi sentire tramite gli striscioni: "Noi nostalgici di un Toro che non esiste più! Voi pensate solo ai soldi e in campo non lottate più!". I tifosi chiamano, ma la squadra non risponde. Il Torino non scende nemmeno in campo e al termine di una prestazione impalpabile arriva l'ennesima sconfitta, la quarta consecutiva, che chiude un mese da incubo.

CRISI - Dal 18 febbraio al 18 marzo: gli ultimi trenta giorni sono stati un incubo per Mazzarri. I numeri parlano chiaro: dopo il derby casalingo perso contro la Juventus qualcosa si è rotto, con il Torino che è rimasto fermo a zero punti raccolti nelle ultime quattro apparizioni. A chiudere il poker di delusioni ci ha pensato la Fiorentina. Dopo Juve, Verona e Roma anche la compagine allenata da Pioli ha passeggiato sul corpo inerme di una squadra che ora dimostra di essere in profonda crisi d'identità. Una situazione che nei numeri è persino più preoccupante di quella vissuta dal peggior Mihajlovic. Il tecnico serbo si era fermato a tre: Sampdoria, Juventus e Napoli nello spezzone di stagione dal 4 al 18 dicembre della scorsa stagione. Anche in quel caso le contestazioni non mancarono, ma il Torino riuscì a farsi perdonare e a ritrovare i tre punti contro il Genoa nel match antecedente alla pausa natalizia.

COME VENTURA - Un risultato tanto negativo non arrivava addirittura da quattro stagioni. Era la 26° giornata dell'annata 2013/2014 quando il Torino targato Giampiero Ventura perdeva consecutivamente contro Juventus (1-0), Sampdoria (0-2), Inter (1-0) e Napoli (0-1). Zero punti e zero gol messi a segno in quattro apparizioni consecutive, che costarono al tecnico genovese più di qualche mugugno proveniente dagli spalti. I granata, anche in quel caso fermi a 36 punti in classifica, riuscirono poi a rialzarsi e, grazie anche al 3-1 contro il Livorno, riuscirono a rilanciarsi verso la cavalcata che avrebbe poi portato alla qualificazione in Europa League. A fine campionato i punti furono 57, ma oggi la situazione sembra essere ben diversa.

6 IN FILA - Attenzione adesso a non peggiorare ancora le cose. Già, perché se quattro sconfitte consecutive non arrivavano da circa quattro anni, un passivo peggiore manca addirittura dalla stagione 2006/2007. Quella fu un'annata disastrosa per il Torino, conclusa al 16° posto a un solo punto dalla retrocessione. Un filotto di ben 6 sconfitte consecutive che costò la panchina a Zaccheroni: Inter (1-3), Parma (1-0), Udinese (2-3), Reggina (1-2), Lazio (2-0) e Chievo (3-0). Toccò poi a De Biasi rimettere assieme i cocci e salvare per il rotto della cuffia una stagione pessima. Erano altri tempi, era un altro Torino. Ma i numeri non lasciano spazio a interpretazioni: la situazione adesso è piuttosto critica.