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Toro, Mihajlovic e Mazzarri a confronto: la differenza emerga ora

Lo spunto / Contro Verona e Crotone il tecnico toscano è chiamato a migliorare il bottino di due punti conquistato dal predecessore, per tenere vivo il Toro nella corsa per l'Europa League

Gianluca Sartori

"Walter Mazzarri è arrivato al Torino da un mese e mezzo e certamente qualsiasi tipo di ultimatum è fuori luogo. L'allenatore toscano è e sarà l'allenatore su cui punta il club granata per questa e per la prossima stagione. E non è il caso qui di esprimere giudizi assoluti su chi sia più valido tra lui e Sinisa Mihajlovic, allenatori e uomini diversi fra loro: chi li vorrà confrontare, potrà serenamente riferirsi agli andamenti delle rispettive carriere. Quando però un allenatore subentra a stagione in corso, è giocoforza chiamato a migliorare le cose rispetto a chi aveva rilevato. Ecco che allora, dopo il derby perso contro la Juventus, viene spontaneo - dopo sei partite dell'era Mazzarri - paragonare l'andamento del Torino del girone di ritorno, con il nuovo allenatore alla guida, rispetto a quello del girone di andata. Soprattutto considerando il fatto che, visto il mercato in entrata inesistente di gennaio, i due tecnici hanno in mano praticamente lo stesso gruppo.

Confronto in sei giornateToro di MihajlovicToro di Mazzarri
Punti1111
Reti fatte1010
Reti subite93

"Dal Bologna alla Juventus: nelle sue prime sei gare, Walter Mazzarri ha conquistato lo stesso numero di punti, undici, rispetto a Mihajlovic. Anche Sinisa aveva vinto contro il Benevento e l'Udinese, ma al contrario di Mazzarri aveva pareggiato contro il Bologna e vinto contro il Sassuolo. Il bilancio in termini di punti - quello che più conta - è per ora in equilibrio. Così anche quello relativo alle reti realizzate: dieci, con entrambe gli allenatori. Certamente, le sensazioni globali sono migliori oggi, rispetto a settembre. In primis, il Toro è squadra più solida ed equilibrata: lo attesta il minor numero di reti subite (solo tre in sei partite, a differenza delle nove subite da Mihajlovic, penalizzato dall'imbarcata nel derby invece evitata accuratamente da Mazzarri). Il tecnico toscano, rispetto all'allenatore di Vukovar, ha poi dimostrato maggior flessibilità tattica e la capacità di trovare soluzioni tattiche adeguate agli avversari. Bilancio in parità, dunque, ma impressioni complessive favorevoli a Mazzarri, anche se Mihajlovic aveva giocato solo due gare in casa su sei

"Ora, dalle impressioni bisognerà passare ai fatti. E ai punti. Che il Torino dovrà conquistare ora, contro Verona e Crotone: due squadre in strenua lotta per la salvezza che nel girone di andata, in quelle che furono due tra le più deludenti partite della stagione, fermarono il Toro sul pareggio. Il misero bottino di due punti contro avversarie abbordabili penalizzarono molto Mihajlovic e instillarono nelle menti delle alte sfere del club i primi dubbi sull'opportunità di continuare o meno con lui in panchina. Qui, per dirla con Dante, si parrà la nobilitate di Mazzarri: contro gli scaligeri e contro i pitagorici saranno due impegni chiave, certamente non per il futuro del tecnico toscano, sicuramente per il destino della stagione granata. A girone di ritorno inoltrato non è più il momento di perdere per strada punti, soprattutto se si considera che Milan e Sampdoria, che occupano gli ultimi due posti buoni per l'Europa (sempre se la Coppa Italia venisse vinta da una tra Juventus e Lazio), sono cinque lunghezze sopra i granata. Per continuare a tenere viva la corsa europea e per zittire i primi comprensibili mugugni della piazza dopo un derby assolutamente scialbo: è in questo momento che Mazzarri deve marcare la differenza con Mihajlovic.