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Toro, nessuna soggezione: questa Inter non è più così “big”, l’impresa è possibile!

Verso Inter-Torino/ I granata non possono più rimandare l'appuntamento. Molte “piccole” hanno già espugnato più volte San Siro: con grinta, concretezza e spirito da derby, l'impresa...

Lorenzo Bonansea

"La vittoria di Cesena deve ormai essere archiviata. Tre punti dovevano arrivare, e tre punti sono arrivati. Bene, promossi, ma adesso viene il bello: confermare non tanto la prestazione quanto il risultato. La prova del Meazza sarà certamente più complicata rispetto alla trasferta Emiliana. Al Manuzzi i granata hanno dimostrato di non avere molto a che fare con le zone bass(issim)e della classifica. Sebbene il doppio vantaggio sia stato rimontato (grazie a calci di rigore, dei quali uno per colpa di una leggerezza individuale di Jansson), è anche vero che non appena si è premuto sull'acceleratore la vittoria è arrivata senza dover faticare più di tanto. Un risultato che, come banalmente si usa affermare, fa risultato e classifica. Ma ora ci vuole qualcosa di più.

"L'Inter che attende i granata al Meazza è una squadra per certi aspetti molto diversa da quella della prima giornata d'andata. Il cambio allenatore ha, come sempre avviene, portato dei cambiamenti. La situazione stessa del match è totalmente diversa. Le considerazioni di contorno non devono lasciare da parte però il nucleo del discorso, del quale si è già tanto parlato e per il quale è difficile trovare una soluzione. Il Toro ha con le big un rapporto scandalosamente deficitario nelle ultime stagioni. Per la precisione, una vittoria contro l'Inter manca da 21 anni (2-0 al Comunale). Una vittoria contro l'Inter a San Siro, invece non avviene addirittura da 27 anni (0-1 gol di Cravero). Un'infinità di tempo, un'enormità per una squadra che per blasone e storia non avrebbe nulla da invidiare a nessuno, nerazzurri compresi.

"Quella che affligge il Toro è una vera e propria sindrome, una malattia che sembra incurabile ma dalla quale è assolutamente possibile guarire, con un solo e semplice farmaco: credere in se stessi. Nessuna soggezione psicologica, non ce n'è più bisogno. La squadra di Mancini non è certo qualitativamente paragonabile alla vincitrice del Triplete: ha i suoi limiti e l'Empoli lo ha dimostrato. Certo, sulla carta è superiore, ma con vero cuore e grinta (magari con una prova come quella del Derby!), il bottino pieno non è assolutamente utopia. Tantissime “piccole”, in questi anni, hanno espugnato San Siro. Perché i granata non possono? Concretezza, grinta, intensità e consapevolezza che volendo, questa volta, si può davvero fare. Con queste premesse, l'Inter sembra molto più vicino.