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Toro: se in casa non vinci mai, i fischi ci possono stare

L'Editoriale / I tifosi han mostrato il proprio giustificato disappunto al termine di un girone (e di un anno solare) con tanti rimpianti e poche vittorie. Al giro do boa, solo due vittorie in casa non sono un bottino da Europa

Lorenzo Bonansea

"Tra i tanti "record" poco positivi di questo Torino 2017/2018, quello delle tante delusioni casalinghe spicca e non poco: il Toro, infatti, ha vinto solamente due partite al Grande Torino in questo girone di andata. Mai così male tra le mura amiche dal ritorno in Serie A: anche nella stagione 2012/2013 si riuscì a fare meglio, con 3 vittorie. La prestazione contro il Genoa è stata un'altra volta poco concreta, e un'altra volta - puntualmente - è arrivato un pareggio (il decimo stagionale) inutile a fini della classifica. E alla fine, i fischi della Maratona. "Ingenerosi", dirà Miha a fine partita (leggi qui) - ma tirare tanto e creare occasioni non basta: bisogna buttarla dentro e portare a casa i tre punti per puntare davvero all'Europa.

"Al di là della singola partita di ieri, per cui i granata hanno delle attenuanti, a metà stagione tocca fare un punto della situazione. I fischi, dunque, al giro di boa dopo un girone di andata come quello appena concluso, ci possono benissimo stare. E' vero: ieri Miha aveva davvero poche scelte tra infortuni e squalificati, ed è altrettanto corretto notare che il Toro ha dominato di fatto per 90'. Ma le partite si vincono con i gol, e lo 0-0 contro il Genoa sa di ennesima chance buttata al vento. L'ennesima di una stagione sinora mediocre, un'altalena che ha visto pochissimi alti e tanti, troppi, bassi. Passi falsi grossolani, partite bloccate,  errori individuali e anche sfortuna: mettiamoci tutto dentro, ma fatto sta che due sole vittorie in casa in un girone e 25 punti al giro di boa (quattro in meno dello scorso anno, con lo stesso allenatore in panchina), per una squadra che a parole punta all'Europa, sono un bottino davvero troppo misero. E dopo 19 partite, uno storico di questo tipo merita il disappunto dei tifosi.

"Paradossalmente, il giocatore più criticato di quest'inizio stagione - è stato tra i pochi ad essere incitato in maniera decisa per gran parte del match: stiamo parlando di Niang, che durante il match di ieri ha ricevuto numerosi applausi per i suoi tentativi. Ma dai fischi finali del Grande Torino, neanche il franco-senegalese si è salvato. La classifica lascia tutto aperto, ma adesso anche l'Udinese è passata davanti e forse neanche gli esami di coscienza a questo punto possono bastare. Serve un cambio di rotta deciso, dal derby certo, ma soprattutto - parlando di Serie A - dal Bologna: il 2017 è andato in archivio, il 2018 non può cominciare con lo stesso leitmotiv "musicale".  I fischi di chi si è stancato di non vincere.