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Toro stanco e sulle gambe: così Mazzarri paga gli errori di Mihajlovic

Approfondimento / Il Torino è la squadra che corre meno in Serie A: emergono i limiti della preparazione atletica eseguita in estate

Nicolò Muggianu

""Correre prima di tutto, la tattica viene dopo". Questa la frase con cui Walter Mazzarri si era presentato ai tifosi del Torino. Il tecnico di San Vincenzo però aveva fatto i conti senza l'oste: la squadra che ereditava da Sinisa Mihajlovic infatti, era quella con il minor numero di kilometri percorsi di tutta la Serie A. Un dato tutt'altro che insignificante, specialmente per un allenatore che fa della tenuta fisica e atletica uno dei cardini del proprio credo.

CORSA - Correre, correre e ancora correre. Sin dal suo arrivo sotto la Mole, l'ex mister di Watford e Napoli ha sempre preteso grande impegno. Peculiarità che ha spesso condizionato anche le sue scelte: l'esclusione di Ljajic ad esempio, è una delle prove più fulgide di come Mazzarri pretenda lo stesso impegno sia offensivamente che difensivamente da tutti i componenti della squadra. I risultati però ultimamente sono stati piuttosto deludenti. Contro Juventus e Verona, la squadra ha palesato un'evidente inferiorità fisica e atletica rispetto agli avversari. Il Torino è parso senza carburante: a nulla è servito il richiamo di preparazione tentato dal tecnico durante la pausa per le Nazionali, prima del match di campionato contro il Sassuolo.

""ERRORE" - L'errore, se così può essere definito, però non si può e non si deve imputare in maniera esclusiva al tecnico subentrante. Anzi. La squadra ereditata da Mazzarri infatti, già durante la gestione-Mihajlovic aveva messo in luce evidenti limiti di carattere fisico e atletico da attribuirsi, probabilmente, a una preparazione estiva non particolarmente azzeccata. Il problema è dunque da ricercarsi a monte e non a valle. Se per le prime partite, il Torino aveva sfruttato la scossa di entusiasmo e motivazioni portata dal nuovo allenatore, ora la benzina è nuovamente al limite della riserva. Le gambe sono imballate e di conseguenza le idee sono confuse. Sembra che questa squadra abbia un'autonomia di 45': un dato preoccupante, che avvalora ulteriormente la tesi che vede il Torino al fondo della classifica dei kilometri percorsi in Serie A.

CHE FARE? - Cosa fare dunque? Difficile a dirsi. Ciò che pare pressoché certo è che Mazzarri si trova con una bella gatta da pelare. Di certo a questo punto della stagione non si può pensare di ricominciare la preparazione da capo. È altrettanto vero però che se il tecnico dovesse decidere di puntare solo ed esclusivamente sulla brillantezza, con questi presupposti, il rischio di terminare la benzina a gara in corso è alto. In un modo o nell'altro però i problemi dovranno essere risolti, ma oggi come non mai sono chiare le parole di Mazzarri; quando in fase di presentazione dichiarava: "Preferisco partire da giugno e programmare il lavoro. Mi rendo conto che sostituire un bravo allenatore come Sinisa non è facile...". E in effetti facile non lo è stato affatto.