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Torino, 17 partite subendo gol: ora il record negativo del 1950 è vicino

Approfondimento / I granata confermano i propri limiti difensivi anche contro i partenopei e proseguono la propria striscia negativa

Nicolò Muggianu

Sconfitta pesante e prestazione deludente quella maturata ieri pomeriggio allo Stadio Olimpico Grande Torino dai ragazzi di Sinisa Mihajlovic. Davanti al proprio pubblico - che in questa stagione si è dimostrato più che mai fondamentale per l'apporto dato alla squadra - i granata non sono riusciti a contrastare un Napoli straripante e lanciatissimo verso la corsa per il secondo posto. Lo 0-5 finale è piuttosto eloquente e non necessita di particolari spiegazioni tecnico-tattiche. Il Torino è stato letteralmente in balia dei partenopei per tutti i 90' e l'assenza di Mihajlovic sul terreno di gioco si è in qualche modo riflessa sui suoi giocatori che - a loro volta - non sembrano mai essere realmente scesi in campo. Se l'approccio è stato disastroso, la mancata capacità di reagire lo è stato di più: la fase difensiva granata ha messo in evidenza tutti i suoi più grandi limiti facendo registrare la 17° partita consecutiva con almeno una rete al passivo.

 TURIN, ITALY - MAY 14: Andrea Belotti of FC Torino looks dejected during the Serie A match between FC Torino and SSC Napoli at Stadio Olimpico di Torino on May 14, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

A UN PASSO DAL RECORD - Hart e compagni infatti subiscono gol da quasi un girone intero. Era il lontano 16 gennaio, quando il Toro iniziava questo suo trend negativo: tra le mura amiche del Grande Torino c'era il Milan, protagonista di una gara rocambolesca terminata poi 2-2. Da quel giorno la retroguardia granata ha fatto costantemente e ininterrottamente acqua da tutte le parti. Dalla Juventus alla Roma, dal Pescara al Crotone, sono tante e di differente calibro le squadre della nostra Serie A che sono riuscite a gonfiare la rete granata. Nella storia del club piemontese si tratta di un risultato negativo che non accadeva dal lontano 1950 quando, una formazione totalmente rivoluzionata dalla tragedia di Superga, collezionò ben 18 partite consecutive con almeno una marcatura al passivo. I numeri del girone di ritorno inoltre sono impietosi: i 34 gol subiti nelle ultime 17 gare (2 di media a partita) espongono in maniera chiara e inequivocabile quella che è una situazione critica e di vera emergenza.

Se è vero che la fase difensiva la fa tutta la squadra, è altrettanto vero che la società granata non è riuscita, per diversi motivi, a sostituire adeguatamente i partenti celebri Glik e Maksimovic. Nemmeno il mercato di riparazione si è rivelato all'altezza, con l'innesto di Carlao che si è dimostrato adeguato dal punto di vista qualità-prezzo, ma nulla più di una semplice scommessa dall'esito ad oggi incerto, in quanto il giocatore - a maturità quasi completa - presenta ancora evidenti limiti tecnico-tattici. E i numeri sono impietosi: quella del Torino è inoltre (attualmente) la quarta peggior difesa del torneo. Il passivo di 61 reti infatti, posiziona i granata davanti solamente alle già retrocesse Pescara (79) e Palermo (74) e ad una compagine dai limiti difensivi ampiamente annunciati come il Cagliari (64). Un altro dato significativo riguarda le volte in cui granata hanno subito 5 reti tra le proprie mura amiche. L'ultima occasione del genere risale al 30 marzo 2013 quando il Torino - guidato dall'allora tecnico Ventura - perse 3-5 proprio contro il Napoli in un match che vide Cavani e Dzemaili protagonisti assoluti. Per trovare altri precedenti simili, però bisogna scavare negli anni fino ad arrivare al lontano 1993. Ventiquattro anni fa infatti, furono ben due le occasioni in cui il Toro subì una tale imbarcata in casa propria. Prima la Roma (il 9 maggio) e poi il Cagliari (il 16 maggio successivo) riuscirono a segnare 5 gol ai granata in trasferta in due partite che finirono rispettivamente 4-5 e 0-5.

I numeri non mentono mai ed evidenziano un problema evidente e quanto mai eloquente. I rammarichi però rimangono: questo tipo di epilogo era infatti prevedibile (e dunque evitabile) ma - viste le scelte fatte dalla società - non è stato considerato prioritario. I limiti difensivi del Toro ci sono e sono enormi, ed ora parlare dei buoni numeri offensivi parrebbe quasi come un mero tentativo di gettare fumo negli occhi...