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Toro, 13° attacco della Serie A: la squadra segna col contagocce. L’analisi

Approfondimento / I granata chiamati a migliorare in fase offensiva, dove sono arrivati appena quattro gol nelle ultime sei partite

Alberto Giulini

Un solo punto e grande rammarico: questo il bilancio al termine della gara di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Una partita che il Toro avrebbe dovuto chiudere ed amministrare, ma nella quale è stato recuperato a tempo scaduto. Anche la gara contro gli emiliani ha così messo in luce le difficoltà dei granata nell'andare in gol.

TREDICESIMO ATTACCO - Quello del Toro è il tredicesimo attacco della Serie A, con appena venti reti messe a segno in diciassette partite di campionato. Un bottino che in pochi avrebbero preventivato in estate, quando la squadra sembrava uscire dal mercato rinforzata in modo particolare nel reparto avanzato. Eppure i dati sono chiari: ad eccezione della gara contro la Sampdoria, i granata non hanno mai vinto con più di un gol di scarto. E dopo la gara di Genova, il Toro ha messo a segno solamente quattro gol in sei partite. Un numero non in linea con le ambizioni europee della squadra.

POCA QUALITÀ IN AVANTI - Sicuramente nelle ultime due gare può avere inciso l'assenza di Iago Falque, così come contro il Milan le parate di Donnarumma possono essere state decisive, ma il Toro ha più volte dato l'impressione di non avere sufficiente qualità negli ultimi venticinque metri. Un'assenza che sta pesando è sicuramente quella di Soriano, che avrebbe dovuto svolgere quel ruolo di collegamento tra centrocampo ed attacco andando a rifornire le punte. Ma, fino a questo momento, il trequartista prelevato dal Villareal non si è confermato sui livelli che aveva fatto vedere con la maglia della Sampdoria, risultando fuori dal gioco quando chiamato in causa.

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AVANTI CON IL TRIDENTE - Ora, però, il Toro è chiamato a trovare una soluzione. Nulla è perduto e le zone europee della classifica sono ampiamente a portata, ma l'andamento in fase di realizzazione è da invertire al più presto. Una soluzione potrebbe essere quella di insistere con Iago Falque alle spalle di Zaza e Belotti. I due attaccanti hanno dimostrato, nelle ultime gare, di avere migliorato l'intesa e la qualità dello spagnolo può essere la soluzione giusta per liberare i centravanti negli ultimi venticinque metri. Spetterà a Mazzarri trovare la giusta chiave per risolvere un problema che, se si dovesse ulteriormente prolungare, potrebbe andare a compromettere le ambizioni della squadra.