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Toro, un Natale per riflettere e ripartire

Cairo, Petrachi, Mihajlovic, i giocatori: tutti han qualcosa su cui riflettere, ne giorno di festa per eccellenza...

Lorenzo Bonansea

"A Natale si è tutti più buoni. L'immancabile massima natalizia si accompagna con altre piacevoli consuetudini di questo giorno di festa: ci si scambia i regali, si sta in famiglia e si cerca di pensare positivo in prospettiva futura. Il Natale però, può e deve essere anche un momento di riflessione: una pausa utile a mente e corpo, per poter analizzare al meglio quanto fatto finora. E questo vale anche per il Torino, una squadra che sinora non ha fatto quanto era nelle sue potenzialità.

"Ma partiamo da monte. I primi a dover riflettere, in questo Natale, sono Cairo e Petrachi. Quest'anno il campionato non si ferma per le feste, e il mercato incalza - incrociandosi immediatamente con le partite. Cosa serve a questo Toro per poter fare il tanto sospirato salto di qualità? Miracoli di Natale, nel calcio, non se ne sono mai visti e dunque la prima riflessione che la società è chiamata a fare sta nel come intervenire per rinforzare la squadra. E' sufficiente a questo punto un vice-Belotti, o serve dell'altro?

"Chi deve poi riflettere e ripartire con un piede diverso dopo questo Natale, è sicuramente il tecnico Sinisa Mihajlovic. La squadra non sta rispondendo ai suoi input, i quali per ora sono arrivati più ai giornalisti e ai tifosi che ai giocatori stessi. In campo, non si vede nemmeno l'ombra di quel carattere preteso a gran voce dal serbo, e la partita di Ferrara ne è l'ultima triste dimostrazione. Che l'allenatore debba cambiare il modo di fare con la squadra? Dai toni ai contenuti? Oltre che tattico, il problema del Torino pare anche caratteriale - e Miha può (e deve) ancora dimostrare, da qui a maggio che non tutto è perduto, e che migliorare, senza dubbio, si può. Le occasioni per invertire il trend sono state tante e tutte sprecate: non resta che raccogliere le forze e riprovarci, ma con un piglio diverso.

"Infine, ma solo gerarchicamente, arrivano i giocatori - che come i tifosi, avrebbero voluto senz'altro un Natale "più felice" per quanto riguarda l'andamento della squadra granata. Anche per loro, gli spunti su cui riflettere e migliorare nel futuro prossimo non mancano: da Belotti a Niang, tutti - come sottolineato, questa volta giustamente, da Miha - hanno il dovere di dare di più. Da un Gallo che deve ritrovare smalto e spirito, a un Niang finora insufficiente a 360° e con alibi ormai abbondantemente azzerati. Il franco-senegalese, in particolare, ha deluso qualsiasi aspettativa, accumulando fallimenti e prestazioni svogliate. Adesso il classe '94 deve ripartire dal basso: spazio agli altri per un po', perché a Niang serve prima di tutto ritrovare se stesso, e poi solo dopo un ruolo in squadra. Questa festività deve essere presa come punto zero per lui, starà poi al giocatore dimostrare in futuro di meritare ancora fiducia. Perché oltre a danneggiare le squadra, questo suo atteggiamento sta rischiando di danneggiare la sua carriera di calciatore ventitreenne.

"Un Toro che si prende una pausa di "riflessione" dal lavoro per festeggiare il Natale, ma che da domani ricomincerà a lavorare in vista del Genoa. Con una svolta in testa che - questa volta - non può essere solo a parole e stereotipi. Quelli, lasciamoli al Natale.