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Tre reti subite in mezz’ora: è il Toro che si sperava di non vedere più

Editoriale / Che il Napoli sia più forte non c'è dubbio, ma sicuramente dal Torino ci si può aspettare che opponga una resistenza maggiore di quanto fatto ieri

Gianluca Sartori

"Che il Napoli sia più forte non c'è dubbio, ma sicuramente dal Torino ci si può aspettare che opponga una resistenza maggiore di quanto fatto ieri. Quando si prendono tre gol in nemmeno mezz'ora è banale liquidare il discorso con un semplice "gli altri erano più bravi", servono delle riflessioni più approfondite. Il Toro del primo tempo è stato troppo fragile, facilmente perforabile, e il pubblico del Grande Torino ha di nuovo temuto di assistere ad un'imbarcata simile o peggiore di quella già visto lo scorso maggio, quando la squadra di Sarri vinse per 0-5 contro i granata. Quando succede che la partita è già persa dopo ventinove minuti, delle due l'una:  è stato sbagliato l'approccio mentale, o l'atteggiamento tattico.

"Stavolta ci permettiamo di propendere per la seconda ipotesi. Tanto Mihajlovic aveva evidenti meriti nella vittoria di Roma contro la Lazio, quanto discutibile è stato il modo con cui la partita è stata impostata. Tolto il gol subito su palla inattiva a freddo che ha indirizzato la partita, il punto è che si è visto un Toro col baricentro esageratamente alto. La linea difensiva, di conseguenza, era costantemente infilata alle spalle dagli attaccanti di Sarri. Troppo distanti i reparti, troppi i metri concessi soprattutto nella zona centrale del campo, notoriamente il punto forte del gioco azzurro. Nelle sfide contro Inter, Milan e Lazio si era visto un Toro tosto, quadrato, raccolto e con il baricentro basso, pronto a pungere in ripartenza, ieri è tornato a vedersi un undici con poco equilibrio e scriteriatamente prodigo nel regalare ciò che il Napoli di Sarri predilige: gli spazi. Senza contare che per la seconda volta in stagione i granata sono rimasti in dieci per problemi di comunicazione con la panchina sui cambi: difficilmente accettabile per una società che punta, o vorrebbe puntare, in alto.

"Resta quindi la sensazione che la partita avrebbe potuto essere preparata e affrontata meglio dal punto di vista tattico. Tuttavia la sconfitta contro il Napoli era preventivabile e pare fuori luogo fare drammi. Ora il calendario propone al Toro una serie di cinque partite contro squadre alla sua portata: Spal, Genoa, Bologna, Sassuolo, Benevento. Qui si capirà veramente quale potrebbe essere il tipo di stagione a cui sono destinati i granata. Che intanto hanno perso per le prossime partite Adem Ljajic: ma non è un alibi sufficiente. Adesso è il momento di mettere la freccia e fare punti, o sarà un'altra annata da spedire velocemente nel dimenticatoio.