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Udinese-Torino 2-3, l’analisi dei gol: Belotti, la fortuna aiuta i rapaci

Day after / La Dea bendata si è divertita parecchio nel match della Dacia Arena, ma i granata sono riusciti a vincerla

Nikhil Jha

"Non è certo mancato lo spettacolo alla Dacia Arena, nel match tra Torino e Udinese: emozioni, rigori, salvataggi sulla linea e soprattutto 5 gol. Ecco, appunto, i gol: ma come sono nati? Andiamo ad analizzare insieme le marcature del match, per capire i punti di debolezza e quelli di forza dei granata.

"ISTINTO BELOTTI - Il Toro sa correre in contropiede, soprattutto se il pallone passa dai piedi di Ljajic. Il serbo, lanciato in avvio di match contro un'Udinese spaccata in due, scambia con Niang. Danilo, che sta rientrando, invece di marcarlo preferisce riprendere la propria posizione (sebbene questa fosse già stata coperta da un compagno), lasciando il 10 granata, che stava ricevendo dal francese, libero di alzare la testa e calciare.

"Nel momento in cui Adem carica, Belotti sente profumo di occasione - come solo i grandi bomber fanno - e si fionda verso il portiere. E fa bene, Scuffet non trattiene la traiettoria del tiro, e la palla resta lì. Un invito a nozze per il Gallo.

"L'AUTOGOL - Il Torino raddoppia poco dopo, anche in maniera fortunosa: Belotti punta l'uomo e scegli di crossare basso. Una prima deviazione di Halfredsson gli restituisce il pallone, poi l'islandese tocca di nuovo su un secondo tentativo di traversone, che con ogni probabilità si sarebbe perso nel nulla. La palla passa sotto le gambe di Scuffet e scivola in rete: i granata possono sorridere beffardi.

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