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Udinese-Torino, gli intrecci di mercato: da Pulici e Dossena a Pasquale

Verso il match / Una linea di interazione altalenante quella tra le due società nel corso degli anni: da Selvaggi a Barreto. E quel caso Surraco...

Federico Bosio

Domani pomeriggio alle ore 19.00 Udinese e Torino si affronteranno tra le mura bianconere dando così vita alla penultima partita di questo undicesimo turno di campionato. Le compagini di Mihajlovic e Delneri daranno spettacolo sul terreno di gioco alla ricerca dei tre punti, ma il filo che lega le due società è più robusto e radicato negli anni: sono interessanti gli intrecci di mercato tra granata e friulani, assolutamente altalenanti e che vedono susseguirsi cognomi entrati nella storia del calcio con altri che, almeno in una delle due esperienze, non hanno avuto la fortuna auspicata. Andiamo a vedere nel dettaglio.

PORTA E DIFESA - Come già scritto su queste colonne, l'unico giocatore effettivamente presente lunedì al Friuli con un passato da avversario sarà il secondo portiere granata Daniele Padelli: all'Udinese dal 2011 al 2013, dove colleziona soltanto 9 presenze, cambia casacca nell'estate successiva per legarsi al Torino e diventare - fino a questa stagione - il titolare, con 100 gettoni all'attivo.  Non smuovono davvero sorrisi in casa granata altri due componenti del reparto arretrato, questa volta della linea difensiva: Giovanni Pasquale e Marco Motta. Il primo, dopo cinque stagioni (dal 2008) e 107 presenze in bianconero, si trasferisce al Torino di Ventura in prestito nella stagione 2013-2014: acquistato per essere di fatto il titolare sull'out sinistro, l'esterno di Venaria non ha mai convinto del tutto e così colleziona solamente 12 presenze nel corso dell'annata, al termine della quale fa poi ritorno tra le fila friulane ove rimane sino all'anno scorso, attualmente è svincolato. Stesso percorso quello compiuto da Motta, all'Udinese dal 2005 al 2009 con una parentesi di luci ed ombre in granata nel 2007-2008.

CENTROCAMPO - Più particolari le situazioni legate al reparto mediano: in questo caso, come sarà poi anche per l'attacco, il legame è costituito da un nome di assoluto rilievo per poi proseguire con scambi decisamente meno blasonati. Riflettori puntati quindi inevitabilmente su Giuseppe Dossena: il ragazzo 'fatto in casa' dal Torino che dopo una serie di prestiti rientra alla casa madre dove disputerà stagioni da grande protagonista tra il 1981 ed il 1987 - 187 presenze e 20 reti - per poi terminare l'avventura all'improvviso, nel peggiore dei modi, e venire ceduto proprio all'Udinese addirittura in Serie B. Più recente e meno memorabile l'esperienza in granata di Christian Obodo, all'ombra della Mole in prestito nella stagione 2010-2011 in cui colleziona soltanto 16 presenze nel campionato cadetto per rientrare a fine anno tra le fila bianconere.

Ancora, un caso che ha incrinato in maniera consistente il rapporto tra i due club, ricucito solamente nelle ultimissime stagioni: quello legato a Juan Ignacio Surraco. Anche lui membro del Torino di Ventura, l'esterno si accasa all'ombra della Mole nella stagione 2011-2012 per vincere il campionato cadetto: nonostante gli accordi parlassero di un diritto di riscatto con ogni probabilità esercitato da parte dei granata, le precarie condizioni fisiche del giocatore portarono a fine stagione il club di via Arcivescovado a cambiare idea e far rientrare il ragazzo ad Udine, decisione non immediatamente digerita in Friuli.

 Juan Surraco, granata ai tempi della Serie B

ATTACCO - Passiamo così al reparto offensivo, nel quale il nome di spicco non può che essere quello di Paolino Pulici: una vera e propria pagina di storia del Torino, nelle cui giovanili cresce e dove milita dal 1968 al 1981 collezionando ben 172 reti in 437 presenze totali e vincendo non soltanto uno Scudetto ed una Coppa Italia, ma anche il titolo di miglior marcatore del campionato per tre stagioni differenti. Al termine di questa lunga storia d'amore con i colori granata, l'attaccante si trasferisce ad Udine ove rimarrà soltanto nella stagione 1982-1983 per poi andare a concludere la propria carriera a Firenze. con   Altro nome dall'elevato peso specifico appartiene ad un altro bomber: Franco Selvaggi. Nel corso della sua lunga e 'multicolore' carriera, la punta trascorre anche alcune annate per parte: approdato al Torino nel 1982 proprio per sostituire Pulici, resta sino al 1984 mettendo a segno 15 reti in 56 presenze e trasferendosi poi in bianconero solamente per la stagione successiva.

Infine, Paulo Vitor Barreto: una carriera condizionata dagli infortuni e quasi completamente legata al club friulano che lo preleva dal Treviso nel 2005 per tenerlo - tra un prestito ancora al Treviso ed uno al Bari ove sotto la guida tecnica di Ventura disputa senza dubbio le migliori stagioni della propria carriera - fino al 2013. Nell'estate successiva, il suo mentore Ventura lo porta al Torino dove rimarrà per le successive due stagioni ma senza mai convincere davvero, troppo spesso penalizzato dalla precaria condizione fisica e dall'esplosione di alcuni compagni di reparto.