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Un anno di Mazzarri: i 365 giorni in granata e la sua rivoluzione

Gualtiero Lasala

"Nel percorso di trasformazione del Torino a sua immagine e somiglianza, Mazzarri ha voluto andare per gradi: ha continuato, per le prime partite, a tenere la difesa a 4, nonostante sia uno degli esponenti della difesa a 3. Contro il Sassuolo, dopo quasi un mese di permanenza, ha impostato la squadra come voleva lui a partita in corso, per poi provare questa soluzione fin da subito dalla gara contro il Cagliari, trovando anche i giocatori giusti e chiedendo anche dei rinforzi per il reparto che ha curato e sta curando più di tutti, quello arretrato. Ad oggi il Toro si imposta con il classico 3-5-2 mazzarriano, talvolta modificandosi e optando i due trequartisti alle spalle di Andrea Belotti, ma sa essere anche molto più camaleontico: Mazzarri ha optato anche per il tridente in attacco con Falque-Zaza-Belotti, o impostandosi a gara in corso con un 4-4-2. Il tecnico, nonostante il suo 3-5-2 di partenza, sa e vuole cambiare secondo le necessità della squadra.

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