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Un anno di Mazzarri: i 365 giorni in granata e la sua rivoluzione

Gualtiero Lasala

"All'inizio del suo percorso in granata, Mazzarri non è stato accolto con eccessiva gioia: molti riserbi nei suoi confronti, molti dubbi, che il tecnico ha subito cercato di attutire, conoscendo molto bene questo ambiente. I primi allenamenti li ha lasciati a porte aperte, per permettere al pubblico di essere parte integrante della rivoluzione che voleva cominciare ma non solo. Ha cercato di capire anche il tifo granata, la sua storia, recandosi a Superga da solo per studiare a fondo anche quell'aspetto. E l'apporto dei tifosi non lo ha mai sottovalutato, proprio perché Mazzarri è abituato a non trascurare nessun dettaglio, come lui stesso ha ammesso. Non a caso ha chiesto spesso al pubblico granata di non fischiare ragazzi che stavano lavorando sodo per dare vita ad un'idea ben precisa nella testa dell'allenatore. Proprio per questo ha applaudito la Maratona e tutto lo stadio dopo la gara contro l'Empoli, durante la quale il supporto dei tifosi non è mai mancato.

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