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Un Torino sempre più azzurro contro la “straniera” Fiorentina

Verso Torino-Fiorentina / Mentre i granata hanno al centro del proprio progetto tecnico giovani italiani, la Fiorentina è una delle squadre con più stranieri in Serie A

Lorenzo Bonansea

"Si è parlato e riparlato di un Torino all’italiana, colmo di vecchie glorie (Quagliarella, Moretti, Bovo) e giovani promesse (Baselli, Belotti, Zappacosta, Benassi) accomunate da un solo comune denominatore: la nazionalità, quella azzurra.

"Andando sui numeri più che sugli effettivi, il Torino è una delle squadre in Serie A con più italiani tesserati: oltre i sopraccitati, infatti, ci sono anche i vari Molinaro, Castellazzi, Gazzi, Vives e Padelli a formare una colonia italiana (già, una “colonia”) di 12 giocatori nati e cresciuti nella benamata penisola e che costituiscono, chi più chi meno, l’ossatura fondante del gruppo granata. Una politica societaria,ma anche tecnica, che mira a valorizzare i frutti migliori del calcio nostrano e che - naturalmente - strizza l’occhio alle nuove regole federali promosse da Tavecchio.

"L’avversario che domenica incrocerà i granata all’Olimpico, invece, è - se possibile - di natura diametralmente opposta rispetto alla truppa di Ventura: la Fiorentina di Paulo Sousa, infatti, è una delle compagini con meno italiani, capace contro il Milan di schierare addirittura 10/11 di stranieri dal 1’. Gli italiani attualmente in rosa nella Fiorentina sono (in ordine di possibile titolarità presente e futura): Bernardeschi, Rossi, Pasqual, Astori, il secondo portiere Sepe e il giovane Fazzi, ex Primavera. Tra questi, come si nota, i potenziali titolari sono davvero pochi: Bernardeschi sta tentando di ritagliarsi il suo spazio attraverso indiscutibili qualità tecniche, Rossi è rientrante da un lunghissimo stop, Pasqual sembra chiuso dall’esplosione di Marcos Alonso, Astori ha davanti un trio affidabile come Tomovic-Rodriguez-Basanta, mentre gli ultimi due sono di fatto seconde o terze scelte. Una squadra, dunque, quella viola che ha negli stranieri i suoi punti forti, al contrario di un Torino che, invece, (al netto dei titolarissimi Glik e Maskimovic, degli scattanti Peres e Avelar e di Maxi Lopez) ha al centro del suo progetto i giovani italiani, vera terra fertile per un allenatore come Giampiero Ventura.

"Il Toro sempre più “italiano” si prepara, dunque, ad affrontare una Fiorentina mai stata così straniera: una sfida tra politiche e filosofie differenti, che incroceranno il proprio cammino già domenica all’Olimpico, in una partita dal sapore quasi “internazionale”.