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Uno squallido punticino? Lo dirà il tempo

Editoriale / Non è il Toro che vorremmo vedere, ma il campionato è fatto di momenti

Gianluca Sartori

"Il pareggio raccolto dal Torino a Bergamo è il classico punticino il cui valore si giudicherà col tempo. Ora i granata hanno Chievo e Frosinone prima della sosta: partite contro due squadre inferiori tecnicamente che richiedono ai granata sei punti, senza tante scuse. Necessari per risollevare una classifica al momento non bella (sei punti e quattordicesimo posto, seppur tenendo conto del calendario non facile). Se arriveranno due successi nelle prossime due, il punto di Bergamo si potrà giudicare sotto un’altra luce. Viceversa, rimarrà un semplice punticino utile che serve poco o nulla.

"Il primo pensiero dopo Atalanta-Torino è che non è questo il Toro che tutti vorrebbero vedere. Diranno in molti: giocare 90’ per il pareggio contro l’Atalanta, facendo le barricate o poco più, non è da squadra ambiziosa. C’è del vero. Ma diciamo noi: il campionato è fatto di momenti che bisogna saper leggere. La sconfitta contro il Napoli arrivata in quel modo è stata una botta pesante, uno shock inaspettato per tutti. Perdere anche la partita successiva avrebbe avuto un contraccolpo importante per la fiducia e la consapevolezza del gruppo. Invece aver tamponato fin da subito l’emorragia può essere stato importante. Mazzarri ha scoperto due seconde linee utili come Parigini e Djidji, ora dovrà portare al top Zaza e Soriano, i due esclusi eccellenti di ieri sera. Vedremo. Morale: una partita così, da questo Torino e in questo momento, è accettabile. A patto di iniziare a fare punti. Presto, e tanti.