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Ventura e Allegri, due lupi di mare sotto la Mole

Ventura in Torino-Milan

I due tecnici / Il livornese vince, ma poi fatica. Il genovese fa del progetto la sua bandiera

Nikhil Jha

"Il porto è probabilmente il luogo che più di tutti incarna il concetto di viaggio, di avventura. Ventura e Allegri, il primo genovese, il secondo livornese, di porti, viaggi e avventure se ne intendono parecchio: la carriera del tecnico granata è stata una continua e lenta traversata fino ad arrivare al Torino e a lidi ben noti, mentre l'allenatore bianconero ha raggiunto in fretta i moli più ambiti del calcio nazionale, attraverso risultati e vittorie.

"Allegri, infatti, nonostante i 48 anni, si è imposto con velocità all'interno della piramide calcistica italiana: dopo una discreta carriera da calciatore, il tecnico toscano si è fatto notare con le buone esperienze sulle panchine di Sassuolo e Cagliari, conquistando la chiamata del Milan, con cui ha vinto uno scudetto al primo anno, per poi subire le decisioni di una società che ha deciso di vendere i pezzi più pregiati (Ibrahimovic, Thiago Silva) senza saperli sostituire adeguatamente. Di lì, il trasferimento alla Juventus, dove lo schema si è ripetuto, con il triplete sfiorato alla prima stagione e l'incapacità, finora, di riuscire a reggere l'inizio di un nuovo ciclo. La Juventus che si affaccia a questo derby è una Juventus in confusione, anche dal punto di vista tattico: non convincono i continui cambiamenti di modulo con cui Allegri sta provando a dare una scossa alla sua squadra, che varia dal 3-5-2 al 4-3-2-1 senza mai però dare l'idea di essere in pieno controllo della situazione.

Massimiliano Allegri dovrebbe giocarsi la carta 3-5-2 nel derby

"Dall'altra parte c'è un Toro che invece, grazie ai dettami di Ventura, fa della granitica scelta del 3-5-2 una scelta di continuità e progettualità da lungo tempo, che ha permesso al tecnico ligure di impostare una rotta precisa in accordo con la società, senza incomprensioni o sorprese di sorta. Tuttavia, anche il Toro arriva a questo derby con qualche dubbio in più del previsto: troppi i gol subiti, troppe le occasioni di svolta perse contro squadre abbordabili, troppe le prestazioni al di sotto della sufficienza in trasferta. E se da un lato rimangono le convinzioni sul carattere di questa squadra, spesso capace di rimontare da situazioni di svantaggio, la gestione dell'incontro e del risultato non sembrano essere ancora nelle corde dei granata, che arrivano allo Juventus Stadium senza poter godere appieno di quella classifica che vede i granata avanti al momento del derby per la prima volta dal 1993.

"La partita di oggi, ad ogni modo, segnerà una boa importante per la stagione delle due squadre, qualunque sia il risultato. Stasera è più di un derby, e Ventura e Allegri lo sanno benissimo. Si prospettano acque agitate.