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Ventura e giocatori: in questo Torino sono tutti sulla graticola

Momento di riflessione / Certi del posto sino al termine della stagione, ma nelle gare che restano in tanti si giocano un pezzo di futuro. Tra conferme e possibili e personali sogni di gloria da 'big'...

Gianluca Sartori

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"Difficile capire quali sono le cause della stagione sempre più piatta e scolorita che sta conducendo questo Torino. Forse è stato l’avvio troppo bello per essere vero, che ha fatto purtroppo illudere i tifosi e ha indotto alcuni giocatori a pensare di essere già bravi e già arrivati.

"Poi sono iniziati i problemi. Sconfitte pesanti, di quelle che fanno perdere la faccia: in casa di un Carpi contro cui ci si giocava il primato momentaneo, contro la Juventus in Coppa Italia, in cui c’era la possibilità di eliminare in gara secca i detentori del trofeo; in casa contro Udinese, Empoli e Chievo (per la prima volta della storia i Mussi portano vincono contro il Torino all'andata e al ritorno), partite che hanno trasformato l’Olimpico di Torino in terreno di conquista e di rinascita per squadre in difficoltà. Giocatori di qualità come Quagliarella e Maxi Lopez che si sono trasformati da punti di forza in casi spinosi; rinforzi estivi che si perdono nei meandri della Fisio&Lab e che, al ritorno in campo, invece di provare a recuperare terreno non trovano di meglio che regalare rigori agli avversari con interventi da esordienti nella categoria.

"Il risultato è sotto gli occhi di tutti: molti giocatori hanno compiuto grossi passi indietro, con la squadra che appare sempre più allo sbando. Senza nerbo, né idee. La partita contro il Chievo era una grande possibilità per rilanciarsi definitivamente: non tanto nell'ottica di un'utopica rimonta europea, quanto più con la semplice idea di tornare a sorridere pienamente. Tanto più dopo il punto di Marassi, che poteva essere incoraggiante. Invece, l'effetto del match è quello opposto.

"Difficilmente il Torino rischierà davvero di retrocedere, detto ciò, è giusto che Ventura faccia le proprie riflessioni chiedendosi come fare a riprendere in mano la situazione e a dare la scossa giusta di cui questa squadra ha estremo bisogno. Evitando così che l’impressione – diffusa in molti – che sia arrivato alla fine del suo ciclo, inizi a germogliare anche nei piani alti della società.

"Forse la chiave giusta può essere quella di giocare con più spensieratezza. Fregandosene di tutto e di tutti: tanto la stagione – lo ripetiamo – è per certi versi andata. La squadra difficilmente andrà oltre alle posizioni di media classifica. Nemmeno vincere il derby in casa - che darebbe di per sé una grossa sferzata d'entusiasmo, sia chiaro - potrà far dimenticare le brutte figure fatte. A pensarci bene, non ci sono più pressioni: tanto vale giocare a cuor leggero. In modo da non crollare su se stessi regalando partite come successo ieri e cercare di chiudere con dignità e allegria la stagione.

"In primis, perché la piazza non merita di venire allo stadio a vedere partite del genere; inoltre perché, di riffa o di raffa, a giugno si dovrà riprogrammare daccapo il futuro. E questo, molti protagonisti del Toro attuale - tra conferme e possibili grandi occasioni per la propria carriera - se lo giocheranno nelle prossime partite.